(voce di Luca Grandelis)

Chi sa già tutto di come si fa il genitore alzi la mano. E alzi la mano anche chi non ha mai avuto problemi con un bambino che non vuol saperne di dormire, con la gelosia dei più grandi verso i nuovi arrivati, con la stanchezza o i sensi di colpa. A tutti quelli che non hanno alzato la mano (cioè a tutti i genitori) il libro Genitori competenti (ed. Erickson, 2012) del terapeuta danese Jesper Juul, spiega che educare i figli in maniera efficace e senza perdere la serenità familiare è possibile. E non perché esistano delle ricette già pronte, adatte a tutti i ragazzi e a tutti i contesti; bensì perché i bambini, nella maggior parte dei casi, desiderano davvero accontentare i propri genitori.
Tutto sta dunque nel fare in modo che essi comprendano che li amiamo; e nel dar loro modo di esprimere il disagio che talora manifestano in maniera irruenta e sconnessa non per cattivo carattere (o per capriccio, come si tende istintivamente a credere), ma per mancanza di un linguaggio adeguato, che gli adulti possono aiutarli a sviluppare. Bisogna parlare ai propri figli come a degli amici (non nel senso – assurdo e impossibile – di «voler essere loro amici»: il genitore è tutt’altro, e incompatibile con quel ruolo), fidandosi della loro buona intenzione e senza parlare in un linguaggio artefatto, coniato ad hoc, «pedagogico» o infantile, perché essi traggono maggior vantaggio dall’attenzione e dalla buona volontà che gli mostriamo anziché dal contenuto di ciò che gli diciamo.
Il libro prende spunto dall’esperienza sul campo di Juul, autorità internazionale nel settore della terapeutica familiare, in particolare dalla rubrica che a lungo ha tenuto sul periodico svedese «Noi genitori», nella quale rispondeva alle lettere delle famiglie alla ricerca di un consiglio, di un conforto, di un aiuto per le proprie difficoltà. Tra i diciotto casi trattati nel volume troviamo ad esempio quello del genitore che perde la pazienza perché il figlio è troppo lento, o il cui bambino continua a farsela addosso all’età di cinque anni; quello del papà che non ha tempo per la propria bambina, o per la quale è «soltanto una voce al telefono»; quelli di famiglie numerose in preda all’anarchia o lacerate dai continui scatti di rabbia della propria piccola. Dove l’autore mette in risalto, al momento opprtuno, che molti problemi dei piccoli dipendono proprio dal comportamento dei grandi, come nel caso – discusso nel volume – di quei genitori che considerano il figlio un progetto da realizzare a proprio piacimento. Da leggere insieme agli altri titoli Erickson sull’essere padre oggi di cui abbiamo già parlato.


J. Juul, Genitori competenti. Educare i figli con responsabilità ed equilibrio, ed. Erickson, 2012, pp. 251, euro 16,50.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.