Quarto anno per la Rassegna
di storia contemporanea
di Senigallia (AN)
Inizia martedì 1° luglio la IV edizione della Rassegna di storia contemporanea «Campanile, rivoluzione, nazione», curata da Marco Severini e promossa dal locale Centro Cooperativo Mazziniano. Duplice l’anniversario che sarà ricordato: i 60 anni della Costituzione e della nascita del Centro Cooperativo Mazziniano, voluto dal senigalliese Giuseppe Chiostergi. Questi (1889-1961) fu tra i maggiori protagonisti del repubblicanesimo italiano: iscrittosi giovanissimo al Partito Repubblicano, partecipò ai moti palermitani della Settimana Rossa, combatté volontario nelle Argonne durante la prima guerra mondiale, fu tenace antifascista e nell’esilio svizzero la sua casa ginevrina divenne punto di riferimento per profughi; dopo la Liberazione fu costituente, deputato, Vice presidente della Camera, sottosegretario di Stato e ambasciatore straordinario a Praga.
Come noto, la Rassegna presenta libri freschi di stampa e quest’anno propone – sempre alle 21.15 presso la Sala del Trono del Palazzo del Duca – , per il settore di storia locale (1° luglio), il libro La tregua amministrativa di Senigallia (1905-1910) di Alessandro Baldelli (affinità elettive, Ancona 2008); per la sezione europea (8 luglio) il volume collettaneo Le patrie degli spagnoli. Spagna democratica e questioni nazionali (1975-2005), a cura di Alfonso Botti (Bruno Mondadori, Milano 2007); per la sezione di storia marchigiana e nazionale (15 luglio) il n. 48 della rivista «Storia e problemi contemporanei» intitolato Partiti e archivi politici nelle Marche, curato da Massimo Papini, insieme al volume Storia dei partiti politici di Maurizio Ridolfi (Università di Viterbo).
All’apertura della manifestazione verrà donata a tutti i presenti l’edizione critica dei Discorsi politici di Giuseppe Chiostergi (a cura di Marco Severini, Pensiero e Azione Editore, Senigallia 2008): cioè dei principali discorsi tenuti alla Costituente (1946-47), in Parlamento (1948-53) e nel Consiglio comunale di Senigallia (1956-58), dove Chiostergi sedette, sempre coerente agli ideali mazziniani e democratici, al termine di una lunga e intensa attività politica.