Il critico musicale Michele Lessona tratteggia in maniera sufficientemente dettagliata i momenti più importanti della vita di Fryderyk Chopin, in questa breve biografia pubblicata nel 1939 (quindi con il nome italianizzato in “Federico” come era discutibile usanza in quei tempi). Inizia ribadendo l’accuratezza con la quale si era ormai accertata la precisa data di nascita, proseguendo con i primi studi e il precoce manifestarsi delle attitudini musicali, soprattutto per il pianoforte, che sarà sempre il quasi unico strumento per dare vita alle sue composizioni. Chopin è seguito nei suoi primi viaggi a Berlino e poi nella permanenza a Vienna dove ebbe la sua consacrazione come concertista. Le tumultuose vicende polacche non gli avrebbero permesso più di rientrare in patria e si trasferì quindi a Parigi.
Lessona descrive con garbo la relazione del compositore polacco con la scrittrice francese George Sand – che fu sua compagna di vita per dieci anni – districandosi tra le varie, e a volte antitetiche, interpretazioni di questa lunga relazione. Certo la cultura della Sand, principalmente letteraria e politica e quasi niente musicale, permetteva ai due spiriti artistici di integrarsi vicendevolmente, consentendo a Chopin di superare attriti a malintesi ai quali gli atteggiamenti spregiudicati e anticonformisti di una donna energica e matronale come George Sand inducevano il compitissimo e aristocratico musicista. Chopin era soprattutto turbato dalle frequentazioni socialiste e popolari della sua compagna scrittrice che, non dimentichiamo, nella prima metà dell’800 portava pantaloni e fumava grossi sigari.
Dopo la loro permanenza a Maiorca tuttavia il ritorno a Parigi fu anche caratterizzato, soprattutto nella residenza estiva di Sand a Nohant, dove possedeva un castello, dalla frequentazione dei più importanti personaggi di ogni branca dell’arte, letterati, pittori, cantanti e musicisti. Nonostante in questo ambiente Chopin potesse lavorare con profitto e tranquillità, la rottura dolorosa con la sua compagna scrittrice era imminente. L’aggravarsi delle condizioni di salute condussero il musicista polacco al trapasso, assistito dalla sorella accorsa dalla Polonia e alcuni fedeli amici polacchi.
Lessona non può mancare di sottolineare la perfezione del romanticismo musicale raggiunta da Chopin nelle sue composizioni, facendo ricorso soprattutto a piccole forme brevi di volta in volta liberamente inventate. La vera spinta innovativa di Chopin sta nella sua chiara coscienza della verità estetica per cui un breve preludio pianistico di poche battute può valere più di una macchinosa sinfonia per grande orchestra.
Praticamente tutte le composizioni musicali alle quali Lessona fa cenno in questo suo lavoro possono essere ascoltate grazie all’attività di Libermusica https://liberliber.it/autori/autori-c/fryderyk-franciszek-chopin/.
Il testo è corredato da un ricco e interessante apparato iconografico che testimonia visivamente le tappe più importanti della vita e dell’attività del musicista.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
La splendente luminosità della figura artistica di Federico Chopin – certamente uno dei maggiori musicisti dei tempi moderni – appare ai nostri occhi anche più vivida, e in più spiccato rilievo, quasi per una zona d’ombra che l’attornia, isolandola nell’ambiente e nei tempi.
Isolamento che deve intendersi non già nel senso che Chopin, uomo ed artista, non appartenga al secolo che fu suo (chè anzi, per molti aspetti, egli aderì strettamente allo spirito dei tempi, come lo dimostrano, fra l’altro, i suoi rapporti coi maggiori artisti dell’epoca, musicisti e non: Liszt, Mendelssohn, Schumann, Bellini, Balzac, Heine, Delacroix; nonchè parecchi aspetti della sua vita): ma piuttosto nel senso che l’opera sua nasce, come per un miracolo di generazione spontanea, senza precedenti, senza elementi generatori identificabili, staccata da ogni tradizione, in una indipendenza di spiriti, che forse non ha precedenti nella storia dell’arte.
Altri genî, anche sovrani, ci appaiono visibilmente radicati all’ambiente spirituale e colturale nel quale vissero e operarono; la considerazione della loro grandezza non ci impedisce di scorgere i legami che li uniscono ai loro predecessori. Così Bach grandeggia sui suoi contemporanei, come la quercia possente si eleva sulla vegetazione degli arbusti e dell’erbe; ma come la quercia profonda le sue radici nel fecondo terreno che dà vita anche a quelli, così l’arte di Bach procede da quella dei maestri che lo precedettero, e il suo linguaggio appare il frutto di un vigoroso innesto sul tronco della tradizione comune e della comune coltura. Se mai fu genio musicale inventivo, progressivo ed innovatore, egli è quello di Claudio Monteverdi; ma l’opera di Claudio non si saprebbe neppure pensare, senza quella dei suoi predecessori fiorentini e romani.
Scarica gratis: Federico Chopin di Michele Lessona [1894-1953].