Le selve ardenti è il terzo, e ultimo, romanzo del Ciclo del West, pubblicato la prima volta nel 1910. I superstiti dei Sioux, sopravvissuti ai massacri, si fanno ora chiamare Le selve ardenti e cercano di raggiungere i territori del Canada, alla ricerca di una nuova patria. Lo sfondo della storia ora è il freddo Nebraska, ricoperto di neve.
Guida i Sioux Minehaha che è riuscita a prendere lo scalpo di John, l’uomo che uccise sua madre Yalla, scotennandola. John porta adesso lo scalpo di Yalla come parrucca e insegue Minnehaha che ha il suo scalpo, per riprenderselo.
Anche l’esercito degli Stati Uniti insegue i Sioux; Sandy Hook un ex-bandito, vuole uccidere Minnehaha per guadagnare la taglia di 10.000 dollari che il governo degli Stati Uniti ha messo sulla sua testa e poi c’è lo stravagante lord inglese Wylmore, che si è innamorato di Minnehaha e la insegue per dichiararle il suo amore e chiederle di sposarlo.
Così, tra cariche di cavalleria, inseguimenti e scontri sanguinosi tra due popoli animati da un odio profondo, si dispiega l’avventuroso mondo del Far-West, in cui la lotta esigerà le sue vittime, sia tra le file dei Sioux che tra quelle degli amici del Colonnello Devandel.
Sinossi a cura di Mario Sciubba
Dall’incipit del libro:
L’urlo feroce d’un cane echeggiò acutissimo, lugubre, segnalando certamente un pericolo improvviso, che s’avanzava attraverso la tenebrosa prateria.
Nella capanna, costruita col sistema canadese a qualche centinaio di passi dal Middle Loup, affluente del North Platte, uno dei principali corsi d’acqua che solcano il Nebraska, si accese subito un lume.
Due uomini, che forse dormivano come i gendarmi, ossia con un occhio solo e gli orecchi tesi, si erano subito gettati giù dalle brande, afferrando i loro rifles.
Come abbiamo detto, una lanterna, una grossa lanterna da marina, era stata subito accesa.
La capanna era modestissima, una vera capanna di scorridori di prateria. Grossi tronchi d’abete formavano le pareti; il tetto era piovente; per mobili, una sola tavola con quattro scranne sgangherate, costruite con rami di pinon, che zoppicavano una peggio dell’altra.
I due uomini, che all’urlo del cane si erano precipitati giù dai loro lettucci, non si rassomigliavano affatto.
Uno aveva almeno sessanta primavere sul groppone, ciò nonostante era ancora ben dritto, robustissimo, ed in grado di galoppare ventiquattro ore di seguito o di fare una partita di boxe con uno molto più giovane di lui, e colla piena sicurezza di abbatterlo.
Scarica gratis: Le selve ardenti di Emilio Salgari.