Il volume, pubblicato all’indomani dell’unità d’Italia, contiene due novelle nelle quali sono presentate, come filo conduttore, le relazioni difficili dei protagonisti con il governo austriaco in una e con quello pontificio nell’altra.

Nella pagina dedicata all’opera (vedere link in basso) è disponibile la sinossi a cura di Raffaele Fantazzini.

Dall’incipit della prima novella Un’eroica famiglia bresciana:

La collina che sorge dal lato orientale appena fuori di Brescia, è tutta sparsa di casini ameni e pittoreschi, da cui dipendono poche pertiche di terreno, chiuso intorno da un muro di confine. Questi poderetti, che i Bresciani chiamano ronchi, sono la delizia dei loro possessori, per lo più negozianti e uomini d’affari, i quali nella stagione autunnale v’installano le loro famiglie per ricrearle. Eglino medesimi vi si recano la sera dalla città dopo finite le cure, e ne discendono il mattino appresso. Queste passeggiate sono salubri e consolanti all’uomo laborioso e dabbene. Per esse con alterna vicenda si congiunge a’ suoi cari e se ne stacca vagheggiando il non lontano piacere di rivederli alla fine del giorno. Le viti, gli alberi fruttiferi, le civaje e qualche sorta di grano formano il prodotto di queste terre sassose, ma fatte dall’industria feraci. Alla primavera è bello il vedere dal sottoposto piano spiccare sul pendio, in mezzo al verde generale, i mandorli ed i peschi nella loro fioritura bianca e rossa. «È la grande coccarda italiana composta dalla natura, dicevano i Bresciani per lo passato. Il governo austriaco la permette perchè essa non dura che pochi giorni d’aprile.

Scarica gratis: Un’eroica famiglia bresciana. Fiero misfatto e fiera vendetta di Paolo Bettoni.