Arriva in libreria Libretto di appunti, una piccola selezione degli aforismi e dei pensieri dello scienziato e scrittore settecentesco Georg Christoph Lichtenberg (1742 –1799).

Come scienziato Lichtenberg insegnò fisica all’Università di Gottinga, dove condusse studi sull’elettricità che lo resero famoso in tutta Europa (venne eletto membro della Royal Society di Londra e nel 1793 Alessandro Volta visitò Gottinga appositamente per incontrarlo e vedere i suoi esperimenti). Come scrittore era noto ai suoi contemporanei soprattutto per gli scritti satirici e per la creazione di alcune riviste di buon successo commerciale. L’opera per la quale è però ricordato ai giorni nostri è costituita dall’insieme di pensieri, osservazioni, note critiche e abbozzi di futuri progetti registrati da Lichtenberg in una serie di quaderni manoscritti che vanno dal 1764 al febbraio 1799. Questa miscellanea di scritti venne pubblicata postuma per la prima volta in Germania nel 1800-1806 a cura del fratello e di un allievo. Da allora, selezioni più o meno ampie sono state pubblicate in diverse lingue, compresa la nostra. (Nota: Per una più esauriente analisi dell’opera di L. vedi l’Introduzione di Nello Sàito e la Presentazione di Giulia Cantarutti in G. C. Lichtenberg Osservazioni e pensieri. Fiorenzo Albani Editore, 2020, e i testi ivi citati).

L’impatto degli scritti di L. nel mondo culturale germanico è stato amplissimo, autori molto diversi – da Goethe a Nietzsche, da Karl Kraus e Elias Canetti – lo hanno apprezzato e, direi, utilizzato. Di lui Goethe ha scritto in un suo aforisma “Quando [Lichtenberg] scherza, lì sotto c’è nascosto un problema”. Un altro grande ammiratore fu Sigmund Freud che utilizzò ampiamente gli aforismi di Lichtenberg nel suo saggio sui motti di spirito.

Libretto di appunti è veramente una piccolissima introduzione a Lichtenberg, un minuscolo libro da leggere pigramente, pochi aforismi alla volta, ma con una avvertenza che rubo dalla recensione di Alfonso Berardinelli al più ampio volume su L. citato sopra: “Sembrerebbe un autore per lettori pigri. Ma questa apparenza è in realtà una trappola. Georg Christoph Lichtenberg ti afferra per un braccio e ti costringe a fermarti come se volesse portarti da qualche parte, ma poi ti molla subito lì a rimuginare su quello che ha detto. Invece di guidarti, ti lascia a te stesso. Succede che la frase brillante, spesso esilarante, con cui ti ha agganciato sia circondata da ragionamenti così sottili e inusitati che sei costretto a rileggerli e non sempre una sola volta. Le idee sono la sua materia e con questa materia fa esperimenti. (Il Foglio Quotidiano, 6/2/2021)”.