La Sonata per pianoforte n. 9, Op. 14 n. 1 in mi maggiore venne composta da Ludwig van Beethoven nello stesso periodo della celebre Patetica e della compagna sonata n. 10, Op. 14 n. 2. Questi lavori, oltre ad essere presi in gran considerazione dal compositore per diverso tempo, riscontrarono anche numerosi pareri favorevoli da parte della critica musicale. Nel 1801 Beethoven ricavò da questa composizione un arrangiamento per quartetto d’archi, nella più comoda tonalità di fa maggiore.
Il primo movimento si apre nei toni alti con una serie di quarte ascendenti, poi seguite dall’echeggiare di una frase in diverse ottave. Il secondo tema, in si maggiore, si basa su una scala cromatica ascendente. Lo sviluppo è pieno di arpeggi in semicrome nei toni bassi, e scale in semicrome nei toni alti accompagnano l’inizio della ripresa. Il movimento termina comunque dolcemente.
Il secondo movimento è paragonabile ad un minuetto; la sezione principale non si risolve in una cadenza completa, ma termina su una corda in mi maggiore che somiglia alla dominante del la minore. All’inizio essa precede, senza modulazione intermedia, il trio – definito Maggiore – in do; dopo il suo ritorno, la coda riprende brevemente l’accordo in do maggiore prima di tornare al mi minore.
Eccetto qualche passaggio nel rondò (come appunto il ritorno finale), la sonata è di facile esecuzione. Stilisticamente, tuttavia, essa introduce quel carattere di “Sturm und drang”, con cui molto spesso Beethoven venne identificato. Egli dona un colore drammatico al contrasto tra i passaggi lirici dall’agile sviluppo, e le sezioni tematiche strutturali; inoltre sfrutta la variazione e la dinamiche contrastanti fra maggiore e minore, usando la minore parallela e la sottodominante della maggiore corrispondente (da mi minore a do maggiore).
Note biografiche tratte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Sonata_per_pianoforte_n._9_(Beethoven)
Epoca di composizione: 1798-99
Dedica: Josefa von Braun
Scarica gratis: Sonata n° 9 in Mi maggiore, Op. 14 n° 1 di Ludwig van Beethoven.