Dopo la morte di Andrea Gabrieli, avvenuta nel 1585, Giovanni curò la pubblicazione di un ampio numero di composizioni dello zio, innanzitutto con la raccolta “Concerti di Andrea, e di Gio: Gabrieli (…) contenenti musica di chiesa, madrigali, & altro (…) libro primo” (1587), una collezione di brani sacri, profani e strumentali di ampio organico, poi con il “Terzo libro de madrigali a cinque voci” (1589), le “Intonationi d’organo (…) libro primo” (1593) e i “Ricercari (…) libro secondo” (1595). In tutte queste raccolte, Giovanni aggiunse parecchie composizioni proprie.

Le opere capitali di Gabrieli sono i due libri delle Sacrae Symphoniae, dove sono indicati per la prima volta i segni di dinamica come le specifiche designazioni strumentali (un cornetto e tre tromboni per il primo coro, un violino e tre tromboni per il secondo). Ma con il secondo libro delle Sacrae Symphoniae, Gabrieli darà vita una musica sinfonica vocale, dove gli strumenti non sono usati come semplice raddoppio delle voci, ma arricchiscono autonomamente l’ordito compositivo, ottenendo un’articolazione dei vari gruppi e delle diverse fonti sonore che tocca vertici di ardimentose concezioni strutturali. Tutti gli artifici della polifonia e della nuova concezione armonica sono sfruttati dal Gabrieli.

Note tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Gabrieli

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  1. Sancta Et Immaculata Virginitas,
  2. O Magnum Mysterium,
  3. Nunc Dimittis,
  4. Angelus Ad Pastores,
  5. O Jesu Mi Dulcissime,
  6. Exaudi Deus,
  7. Hodie Completi Sunt,
  8. O Domine Jeus Christe
  9. Inclina Domine

del compositore e organista italiano Giovanni Gabrieli.