Giovannetti scrisse questo articolo per la rivista “Nuova Antologia” che lo pubblicò nell’ottobre del 1934. L’autore aveva conosciuto Alfredo Oriani a Bologna fin dal 1912 e prende spunto da questa conoscenza per tratteggiare lo spirito “patriarcale” dell’Oriani stesso, ferito nei suoi sentimenti dalla madre e dalla sorella fin da bambino, come accenna in Memorie inutili, in contrasto con atteggiamenti matriarcali dei grandi letterati del romanticismo. Ma questo quadro tratteggiato dal Giovannetti appare un pretesto per introdurre le ragioni del suo interesse per Bachofen, allora sconosciuto in Italia, che sfociarono prima nella traduzione del saggio Il popolo Licio (che è disponibile in questa stessa biblioteca Manuzio) e successivamente nel suo testo del 1937, più articolato, La religione di Cesare, del quale in questo breve articolo possiamo trovare l’embrione degli elementi dai quali il Giovannetti era partito per sviluppare l’idea di un Cesare

«…patriarcale e matriarcale ad un tempo, ariano e pelasgo e non crede più che l’intelligenza del bello e del giusto debba essere il privilegio d’una classe senatoria già pervertita e crede invece ad un ideale di armoniosa giustizia accessibile a tutte le classi.»

Questa riflessione secondo Giovannetti legittima in un certo qual modo l’idea che sta alla base delle ricerche e delle speculazioni di Bachofen per le quali l’eroismo di un popolo e le sue virtù cavalleresche sono in stretta connessione con il culto della Madre, che si colloca quindi al vertice della costituzione di ogni civiltà. Per cui il valore da contrapporre all’esaltazione del patriarcalismo ariano – che negli anni nei quali Giovannetti scriveva stava dilagando in maniera preoccupante – diventa «l’ideale estetico-morale cristianamente accessibile a tutte le classi, dall’alta all’umile».

L’importanza di questo breve saggio consiste quindi nel fornirci alcune chiavi di lettura sia della meritoria iniziativa del Giovannetti di aver tradotto per la prima volta in italiano un testo di Bachofen, che del successivo percorso intellettuale che lo portò pochi anni dopo a formulare un’interpretazione della storia religiosa del mondo antico: l’attenzione di Cesare per Venere Genitrice testimonierebbe della persistenza nella civiltà mediterranea dell’antico culto della Dea Madre. In Cesare si troverebbe quindi una sorta di sintesi tra matriarcale e patriarcale in stretta connessione con il divino e l’eroico e sempre come prova che questi non sono tanto semplici dati storici bensì caratteristiche spirituali innate.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del saggio:

A vent’anni s’immagina volentieri che, arrivato il momento, basta girare un rubinetto perchè l’eloquenza scrosci. Invitato da Alfredo Oriani a tenere un discorso alle maestre di Casola Valsenio, ero andato lassù sicuro del mio estro e rimandando all’ultimissima ora la concentrazione.
Questa concentrazione nel vuoto non funzionò bene. Appena salito sul bigoncio davanti al corpo insegnante di Casola, m’accorsi che non avevo proprio niente da insegnare: che le quattro idee messe in forno all’ultima ora, con l’idea che crescessero alla cottura e con la speranza che moltiplicassero, non eran cresciute affatto e parevano diventate tre o due invece di quattro. Dopo soli dieci minuti fu chiaro a me stesso, alle mie uditrici ed all’illustre amico invitante e garante, ch’io non ero nè oratore nato nè studioso, che stavo dicendo cose insignificanti e fuor di proposito, e, quel ch’è peggio di tutto, che avevo già finito. Sentivo benissimo che quelle brave figliuole, nel loro femminile istinto del decoro, s’aspettavano dal mio discorso almeno l’oppressiva dignità della durata. Le avevo tradite anche in questo! Una vera sconvenienza!

Scarica gratis: Oriani patriarcale di Eugenio Giovannetti.