Un volume di novelle, pubblicato nel 1912, della Tartufari, scrittrice che nei suoi romanzi affronta temi sociali con stile ispirato al verismo. Il volume si divide in quattro parti e contiene in tutto ventuno novelle. Molti ritratti femminili, di varie età e condizioni sociali, dalla bimba che vive in campagna, all’adolescente romana che si ribella alla scuola, alla donna matura, ricca ed annoiata. Per ognuna di queste figure, ci viene mostrata una sequenza significativa, un fermo immagine o poco più, in cui l’esistenza cambia, a volte in meglio, altre in peggio, e nulla sarà poi come prima.
C’è la popolana madre di tre figli, onesta e laboriosa, che si ritrova sola con due nipotini dopo che le disgrazie si portano via i figli; c’è la ricca vedova dilaniata fra l’amore per un giovane e la tranquilla proposta di matrimonio di un signore di mezz’età; il racconto autobiografico dell’infanzia a Novilara, conclusa con il trasferimento in collegio a Pesaro, ed altre figure di popolane e borghesi, giovinette ed anziane, cittadine e contadine.
Meno riuscite forse le immagini maschili, più stereotipate, che siano teneri seduttori innamorati e sognanti, grevi mariti di innocenti fanciulle, uomini che passano dalla gioia di diventare padri al dolore di perdere un figlioletto, o l’amore della moglie.
L’autrice è sempre attenta ai rapporti umani, che nascono tra vicine di casa o tra famigliari, tra servette o padrone, e ritrae con attenzione la società di inizio Novecento, senza ignorare i moti operai e contadini, ma facendoceli anzi vedere attraverso le vicende di protagonisti, dalle due parti della barricata, che comunque vada la lotta, sono vinti dalla vita.
Sinossi a cura di Gabriella Dodero.
Dall’incipit della prima novella Il giardino incantato:
Tremo tutta e il livore m’indurrebbe a tornare di là per rivolgere parole acerbe a quella ragazza che non mi ha fatto nulla.
Tonina è molto corretta nelle sue maniere, è sollecita, pronta, zelante, rispettosa, desiderosa di rendersi gradita e mio fratello, il quale si disinteressa completamente di ciò che avviene in casa, mi disse ieri:
— Tonina è speciale. Basta chiederle una cosa, ed ella risponde subito di averla già fatta.
Perchè dunque mi dà tanto fastidio?
Non per gelosia. Io non sono stata mai gelosa di mio marito, quando era vivo e molto meno sono gelosa adesso di quel povero diavolo di Romeo, che ha di fronte a me arie d’impaccio ogni volta che mi tradisce e che io perdono di gran cuore per la semplice ragione che di lui e della sua fedeltà non m’importa più affatto.
Scarica gratis: Il giardino incantato di Clarice Tartufari.