Un grande movimento di rinnovamento prese avvio in Francia verso la fine della Restaurazione ed impose la sua forma alla poesia, e non solo, al XIX secolo. Ne fecero parte, con le loro liriche, autori notevolissimi come Madame de Staël, Chateaubriand, Alfred de Vigny, Alfred de Musset, Charles Baudelaire …
Murger, nel saggio di Théophile Gautier dal titolo Rapport sur les progrès de la poésie del 1868, entra a buon diritto tra i grandi poeti romantici francesi con questa sua raccolta di poesie e ballate dal titolo Le notti d’inverno, riunite in volume e pubblicate nel 1856 ma datate dal 1841.
Gautier cita anche Arsène Houssaye, che abbiamo indicato nella biografia di Murger come colui che, divenuto direttore della prestigiosa rivista “L’Artiste”, alla quale collaboravano i migliori intelletti di Francia, aprì le sue pagine agli scritti di Murger. In queste Notti d’inverno, le ballate che chiudono il volume sono dedicate proprio a Houssaye. Secondo Gautier, la singolarità della poesia del direttore de “L’Artiste” è che, sebbene appartenga a pieno titolo al movimento romantico, egli non si pone sotto l’ala di nessun maestro, né di Lamartine, né di Victor Hugo, né di de Musset o di altri. Egli descrive i suoi sentimenti, le sue impressioni del momento e questo rende i suoi versi sempre veri e palpitanti. Gautier scrive:
“I talenti hanno un’età ideale che spesso non corrisponde agli anni effettivi del poeta. Alcuni autori di vent’anni scrivono opere che ne hanno quaranta. Altri, al contrario, sono eternamente giovani, come André Chénier, Murger e Alfred de Musset. Arsène Houssaye è uno di loro, e i suoi capelli biondi come quelli della Musa si ostinano a non imbiancare.”
Tutte definizioni – a parte i capelli biondi! – che troviamo perfettamente corrispondenti anche a Murger, spirito libero, capace di tradurre i propri stati d’animo, carichi di malinconia, di sogni, di stupore, in versi pieni di pathos ed insieme d’ironia. Gautier, nel suo saggio, cita anche Murger presentandolo, una volta di più, come il romanziere de La Bohème. Lo definisce “un poeta nel tempo libero”, scrittore di prosa che manca di “profonda scienza del ritmo che si può acquisire solo attraverso una lunga abitudine”. Tuttavia gli riconosce arguzia, gusto e sentimento e definisce i versi de La Chanson de Musette “una perla di poesia” nei quali è tutto Murger. Essi “riassumono la sua anima e la sua vita, la sua poetica e il suo talento”.
Contraddicendo Gautier, sappiamo invece che Murger fin da ragazzo sentì dentro di sé la vena poetica e che solo dopo gli insistenti suggerimenti dell’amico Champfleury si dedicò alla prosa. Le notti d’inverno, raccolta di versi datati dal 1841 al 1859, dopo due sonetti introduttivi, è divisa in Versi d’amore (Les Amoureux), Canzoni rustiche (Chansons roustiques), Fantasie (Fantaisies), Poemetti (Petits poëmes) e Ballate (Ballades), queste ultime in prosa e dedicate a Houssaye. Del primo gruppo fanno parte alcune tra le poesie più note, più intime e struggenti, tuttavia sempre venate di un leggero umorismo e di una straordinaria autoironia. Non si perda la lettura de Il requiem d’amore, La canzone di Musette, Sul muro della mia stanzetta…
Le poesie di Canzoni rustiche si aprono con una limpida La domenica mattina (ad imitazione di Hebel). Johann Peter Wenzel Hebel (1760 – 1826) è stato uno scrittore e poeta tedesco, che nella sua opera manifestò la sua passione per le bellezze della natura e per l’ambiente contadino. La poesia di Murger ci ricorda che uno dei massimi piaceri delle grisette e dei bohèmiens fossero le gite di un giorno in campagna per ammirare la natura e ritemprarsi dal caos della città. Alcune poesie sono dedicate ad api, corvi, cani ritratti sempre con grande realismo e vivacità. Tra le Fantasie è la deliziosa lirica A mia cugina Angela, una poetica strenna di compleanno da parte di un cugino a volte distratto ma sempre affettuoso.
Questa prima traduzione anonima de Le notti d’Inverno, che qui viene presentata (Sonzogno, 1896), riporta le poesie di Murger in un prosa che penalizza non poco la fonte francese. Pur ritenendo importante come documento riportare la prima traduzione italiana, si è dunque sentita fortissima la necessità di fornire alle lettrici e ai lettori italiani anche il testo originale, tratto dalla seconda edizione de Le Nuits d’hiver : Poésies complète ; suivi d’Études sur Henry Murger par MM. Jules Janin … [et al.]. Paris : Michel Lévy Frères. 1861. Nell’occasione ringrazio molto Gabriella Dodero che ha rivisto anche i testi francesi. Il testo originale è estremante più sciolto, fluido, musicale, toccante e a volte più osé della traduzione italiana e vale assolutamente la pena di provare a leggerlo. Si troverà un disallineamento nella numerazione delle Ballate, che nel testo italiano risultano solo tre, mentre nell’originale citato sono sette. Per chi volesse completare la conoscenza delle altre Ballade, ma, ricordiamo, in francese, può trovarle all’indirizzo https://numelyo.bm-lyon.fr/f_view/BML:BML_00GOO0100137001100122303# della Bibliothèque numérique de Lyon.
Non possiamo infine non fare riferimento alle quattro celebri Nuits di Alfred de Musset, Nuit de Mai, Nuit de Décembre, Nuit d’Aout e Nuit d’Octobre, composte tra il 1835 e il 1837. Nate dal dolore per la rottura della relazione con George Sand, concepite come dialoghi tra il poeta e la sua musa, in realtà riflessioni con se stesso, in un lento vagabondaggio in cui l’anima si ripiega su di sé, cerca il passato, ravviva i ricordi, si interroga sul presente e sul futuro. È una poesia di altissima passionalità ma nella quale permangono leggere tracce di classicismo. Murger nelle sue Notti d’inverno sembra non avere nessun contatto con l’opera poetica di de Musset: la maggior parte delle sue liriche è pervasa da una quieta tristezza, da una grande freschezza, dolcezza e immediatezza che pongono Murger a distanza da Alfred de Musset: brevi vivaci tocchi assai curati, mai improvvisati che preludono alla grandiosa stagione dell’impressionismo in pittura.
Scrisse ancora Théophile Gautier:
“La jeunesse a été l’une des préoccupations de Henry Murger, et l’on peut dire son unique préoccupation. Pour lui, la vie semblait devoir s’arrêter à la vingtième année. Il ne regardait pas en avant, mais en arrière; et, à chaque pas qu’il faisait, il retournait la tête. Le présent n’existait guère à ses yeux, et il ne vivait que dans le passé. […] Tout chez lui était rétrospectif, et sa poésie, pour se colorer, avait besoin de traverser le prisme du souvenir. ‒ Quoiqu’il soit mort à trente-huit ans, son talent n’en a jamais eu que vingt-cinq.” (Portraits contemporains : littérateurs – peintres -sculpteurs – artistes dramatiques. Paris, Charpentier et Cie, 1874, 3. ed. p. 132)
Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS
Dalla prima poesia della raccolta Sonetto al lettore:
O mio buon lettore che esci adesso dalla bottega ove si vende questo volume e l’hai comperato senza lesinare sul soldo, non ostante il suo modico prezzo, che tu sia benedetto, o buon lettore, dalla posterità! Che la tua sposa sia economa e saggia, che il frutto del suo seno sia il tuo ritratto abbellito e senza ritocchi e – simile ad una antica matrona – che ella ti tenga la nota del bucato e faccia bene il thè. Che la tua cantina sia piena di vino spumante; che nessuno ti chiegga denaro a prestito e che ognuno te ne dia; che la bisca ti accompagni intorno ai suoi tappeti verdi, e che un giorno sulla tua tomba di marmo carrarese un bulino d’oro incida «Qui giace il prezioso uomo che pagò uno scudo per trecento pagine di versi.»
Scarica gratis: Le notti d’inverno di Henry Murger.