Quando, nel 1883, Evangelina Bottero e Carolina Magistrelli pubblicarono questo testo divulgativo non esisteva praticamente nulla sull’argomento in lingua italiana. Nella sua introduzione Blaserna parla infatti di un testo che colma una lacuna bibliografica. A parte qualche pagina su qualche manuale di acustica, ad esempio quello di Celso Fornioni del 1879 [Le recenti meraviglie della elettricità e dell’acustica: telefono, microfono, fonografo, penna elettrica, megafono, aerofono, condensatore cantante, poliscopio, matita voltaica, reostata a pressione, fonometro, microtasimetro, timbro elettrico, sonda microtelefonica, luce elettrica ecc. ecc.], l’argomento non era stato ancora affrontato con una pubblicazione specifica. Lo strumento del telefono, ancora poco conosciuto, si avviava però a diffondersi in Italia. Dice Paola Govoni, in un suo interessantissimo saggio pubblicato sulla rivista “Genesis” nel 2007,

«che […] il primo libro sul telefono pubblicato in Italia […] sia stato scritto da due donne non deve stupire. In quegli anni negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei tra i quali l’Italia, stava iniziando quel processo di diffusione delle tecnologie domestiche che coinvolse direttamente le donne. In particolare le tecnologie della comunicazione furono connotate come “femminili” anche da un punto di vista professionale: le telegrafiste e in seguito le telefoniste furono com’è noto tra le prime lavoratrici “moderne”».

Il manuale parte dall’esporre, in maniera elementare e facilmente comprensibile da tutti, i principi base dell’acustica, del magnetismo e di quella parte dell’elettricità che può servire per comprendere il funzionamento del telefono. Descrive poi i componenti tecnici del telefono stesso e compie un breve excursus storico per contestualizzare efficacemente le intuizioni di Bell. Mette poi a confronto telefono e telegrafo. L’interessante appendice riporta alcune esperienze di laboratorio condotte dalle due autrici. Bottero e Magistrelli si erano laureate, prime due donne in Italia, in scienze naturali nel giugno del 1881, due anni prima della pubblicazione di questo manuale e nel 1882 erano state assunte per insegnare all’Istituto superiore femminile di Magistero di Roma la prima fisica e la seconda scienze naturali.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Il suono non è altro che l’impressione prodotta sull’organo dell’udito dalle vibrazioni dei corpi sonori, trasmesse fino all’orecchio da un mezzo elastico che ordinariamente è l’aria atmosferica. Per farci un’idea chiara di tale propagazione del suono nell’aria, immaginiamo di gettare un sassolino nell’acqua stagnante. Ognuno potrà osservare che in tal caso si formano delle onde perfettamente circolari e concentriche intorno al punto dove è caduto il sasso. Questo movimento è assai regolare, e progredisce con velocità uniforme; esso varia però nel senso che l’altezza dell’onda diminuisce sempre più; giacchè, crescendo il raggio, cresce anche la periferia e quindi l’altezza deve diminuire; diventando questa grandissima, l’altezza diverrà insensibile, e finalmente le onde si allargheranno tanto da renderla del tutto invisibile.

Scarica gratis: Il telefono di Evangelina Bottero e Carolina Magistrelli.