Podcast: Apple Podcasts | RSS
In questo articolo pubblicato postumo nel 1902 il logico Albino Nagy parla di come da sempre l’uomo abbia cercato di prevedere il futuro o attraverso superstizioni o attraverso le scienze. In queste ultime la previsione si deduce da leggi fisse prima formulate e poi applicate a dati casi.
Nagy nota che per vari filosofi queste leggi si ricavano da dati a posteriori, per induzione. Ad esempio notiamo che tutti gli uomini del passato morirono e, per analogia, riteniamo che anche gli uomini del presente e del futuro moriranno. Per Nagy è la logica che trova relazioni che fanno scoprire queste leggi.
Per Nagy è compito della logica anche la fase dell’applicare queste leggi a casi singoli, usando il metodo deduttivo che, come il metodo induttivo, si basa su trovare nuove relazioni da relazioni date. A tale scopo la formulazione delle relazioni non deve essere formulata con parole ambigue ma mediante simboli dal significato univoco.
Sinossi a cura di Michele De Russi
Dall’incipit dell’articolo:
Che avverrà di noi? quale sarà il domani? Ecco delle domande che hanno sempre agitato l’umanità. Basta rivolgere uno sguardo fugace a chi ne circonda e a noi stessi, per vedere che il problema s’affaccia continuamente ai poveri mortali. Talvolta è nascosto nell’intimo della coscienza e mentre sembriamo curarci d’altro, sta latente, ravvolto nelle pieghe più recondite e oscure dell’animo nostro e ci conturba come apprensione indefinita, come vago presentimento del futuro; tal’altra si mostra luminosamente, s’impone alla nostra coscienza. È la curiosità irrefrenabile, la bramosia ardente di prevedere l’esito di qualche cosa, oppure l’interesse affannoso di strappare una sola parola al futuro, un sì od un no all’inesorabile fatalità. È l’ansia dell’attesa, il dubbio di chi cerca, di chi spera, di chi ama.
Scarica gratis: La previsione del futuro di Albino Nagy.