In questo articolo del 1888 Ruggiero Bonghi definisce l’autorità spirituale come quella esercitata a nome di spiriti più che umani e l’autorità temporale come quella che ha fonte e ripete il suo diritto dallo spirito stesso dell’uomo. Bonghi espone la storia di queste autorità senza dare per certo che un Dio sia intervenuto nei fatti storici.

Per Bonghi da quando l’uomo ha creduto in spiriti più che umani sono sorte personalità ritenute capaci di interrogarli e intenderli. Questi ordini sacerdotali possono essere accanto ai governi, soggetti ai governi o sostituirsi ai governi. Cristo porta l’innovazione di separare le due autorità e di diffondere l’idea di un Dio che trascende i confini delle nazioni.

Secondo Bonghi l’ordine sacerdotale cattolico a un certo punto ha però contratto abitudini e modi tipici dei governi laici ed ha anche avuto relazioni con l’autorità laica proprie dell’epoca precedente a Cristo. Questa autorità temporale del papato diminuì sempre più con il sorgere degli stati moderni.

Sinossi a cura di Michele De Russi

Dall’incipit dell’articolo:

Che è autorità spirituale e che è autorità temporale? Cominciamo dal definirle. Autorità si dicono l’una e l’altra: che s’intende col designarle così? L’autorità appartiene a qualunque persona o ordine di persone o instituto, cui spetti dar regole, alle quali altre persone o ordini o instituti devono conformare la propria condotta. Quella persona o quell’ordine o quell’instituto è autorevole rispetto ad altri, che ha ragione o diritto o abitudine di comandare, e a cui questi altri hanno ragione od obbligo o abitudine di obbedire. Ora, che vuol egli dire essere autorevole in tal modo spiritualmente o temporalmente? Parrebbe chiaro alla prima; esser tale rispetto agli spiriti o nel giro del tempo. Ebbene, questo significato che si presenta per il primo è, di certo, come suole, falso.
E s’intende che deva esser falso; ogni autorità, se è quello che s’è detto, comanda allo spirito; muove da una volontà e ne muove un’altra; ogni autorità comanda altresì nel tempo, giacchè il tempo è condizione d’ogni atto umano. Se, adunque, questo primo significato non è il vero, quale è il vero?
È ovvio che il significato vero noi non potremmo ritrovarlo, ricercando che cosa sia spirito e che cosa sia tempo: o contrapponendo allo spirito il corpo o al tempo una durata senza successione. Difatti noi dobbiamo considerare tali due sorta di autorità nel mondo, e in questo non vediamo nessun organismo corporeo senza spirito, checchè lo spirito sia, e nessuno spirito senza organismo corporeo in cui si muova, e nessun atto di tali organismi fuori del tempo, cioè fuori di una successione in una durata.

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