Quando, nel 1929, Notari diede alle stampe Signora 900, i suoi lettori avevano già avuto modo di conoscere, tramite La fatica nuziale, La donna tipo tre e La vita dei rosicanti l’attività dell’autore a favore delle campagne per l’incremento demografico volute dal regime fascista, che caratterizzarono quegli anni.
In La fatica nuziale Notari prova a a confutare le idee malthusiane, ma va oltre ad un quadro esclusivamente economico per spiegare il rallentamento dell’incremento demografico dando spiegazioni che potrebbero definirsi di “psicologia sociale”. Parla inoltre del nuovo “modello di donna” costruito dalla civiltà contemporanea, più attraente dell’antico, certamente più agile, indipendente, forse più intelligente, sicuro di sé, adatto alle fatiche degli sports e della mente, ma meno adatto alle fatiche della maternità.
La Donna tipo tre è creazione della civiltà meccanica, scaturita dal processo rivoluzionario seguente la prima guerra mondiale. Segue la donna tipo “uno” che è quella classica, “subiecta viro”, la donna tipo “due” che è il tipo descritto in Quelle signore… e raduna infine nella categoria “tipo tre” la donna impiegata, insegnante, archivista, dattilografa, sartina, operaia, etc. Per il trionfo totale la donna tipo tre (alla quale la tipo “uno” tende ad uniformarsi) deve superare se stessa cingendo “i suoi capelli corti” con un “serto di figli”. Notari arriva a proporre che i contratti di lavoro contemplino la maternità non come motivo di beneficenza ma come ragione di benemerenza.
La vita dei rosicanti, che sarebbero i celibi, è invece un libretto che mette in luce la negatività del celibato, avendo, come è noto, nel 1926 il regime imposto la tassa, appunto, sul celibato.
In questo Signora 900 gli strali del Notari nei confronti della “donna tipo tre” si spostano verso le appartenenti agli strati aristocratici e alla nuova borghesia ricca della popolazione. Nel primo capitolo, “Tema”, questo obiettivo viene enunciato e poi, in forma simpaticamente romanzesca, sviluppato nel corso del testo. Il ricchissimo onorevole marchese Olinto Baglia e la giovane moglie Lorenza non hanno figli, per scelta addirittura prematrimoniale della stessa Lorenza. La tesi “demografica” è sostenuta con successo dall’amico notaio Tarozzi e dall’anziana duchessa d’Arcore. L’argomento diventa la continuità delle grandi famiglie aristocratiche e la salvaguardia dei patrimoni. Ma la procreazione passa attraverso l’adulterio di Olinto con un’amica americana di Lorenza e la reazione decisa e perentoria di Lorenza stessa. E apprendiamo quindi nell’ultimo capitoletto della nascita di una bimba.
Resta forse poco oggi degli argomenti del Notari; restano però le caratteristiche “futuriste” del romanzo. Per riprendere le parole di Marinetti, queste caratteristiche si identificano nella “sintesi-brevità della narrazione”, “azione diretta priva di analisi psicologica”, “uno speciale stile laconico-tacitiano”, “un dialogo battagliero che fa cozzare soltanto le conclusioni delle perplessità e dialettiche interne”, “una varietà di personaggi dinamici la cui ragione d’essere è soltanto il movimento”. Il romanzo riprende i personaggi di L’Ubriaco, di qualche anno prima, dei quali conserva essenzialmente la smodata passione alcolica di Olinto.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
TEMA
Le giovani signore delle classi alte non desiderano di avere figlioli.
Darne alla luce uno solo costituisce una notevole concessione; metterne al mondo due significa toccare il limite estremo della loro volontà di procreazione.
Il «sistema dei due bambini» alla fine del secolo XIX si è molto diffuso nella buona società.
Le giovani signore del Ventesimo secolo trovano che il sistema è oneroso e preferiscono, come si diceva, ridurre il gettito alla metà, possibilmente a zero.
Complesse, sottili ragioni le inducono alla sterilità.
Le giovani signore delle alte classi «novecentiste» sono le mogli di grandi industriali, di cospicui proprietari terrieri, di ricchi reddituari, d’eminenti professionisti, di uomini d’affari, di finanza, di banca.
Le cause economiche che determinano il fenomeno di depressione demografica, profilato genericamente ne La Fatica nuziale e studiato sotto due aspetti essenziali ne La Donna «tipo tre» e nella Vita dei Rosicanti, non giòcano affatto nella povertà genetica della Signora «900».
Scarica gratis: Signora “900” di Umberto Notari.