In questo testo, tratto dalla Grammatica storica della lingua italiana di Meyer Lübke, il glottologo Matteo Giulio Bartoli illustra la situazione linguistica in Italia. Prima di tutto elenca i luoghi in cui è diffuso l’italiano come lingua letteraria al di fuori del Regno d’Italia (Corsica, Nizzardo, Svizzera Italiana, Malta, Dalmazia).

Bartoli poi elenca i dialetti d’Italia, divisi in due sezioni: meridionali-centrali e settentrionali. Da queste due sezioni vengono escluse tre parlate: ladino, sardo e dalmatico. Vengono poi elencate le isole e penisole alloglottiche di linguaggi non latini (tedeschi, slavi, albanesi, greci) e di linguaggi neolatini (romeno, catalano, provenzale e franco-provenzale).

Sinossi a cura di Michele De Russi

Dall’incipit del libro:

Per italiano intendiamo la lingua letteraria usata nella Penisola appenninica e nelle tre grandi isole vicine, o, più esattamente, in questi territori:
nel Regno d’Italia con le colonie e San Marino;
in Corsica e nel Nizzardo, nella Svizzera italiana e a Malta;
infine, in vari territori d’oltre mare, tra i quali importa rilevare le oasi italiane del Litorale dalmatico e della Tunisia.
Per lingua letteraria intendiamo poi un linguaggio più scritto che parlato, e usato piuttosto nei rapporti interregionali
che in quelli regionali. Anche nei rapporti internazionali la lingua letteraria o nazionale è usata molto più di frequente che i dialetti, nella scrittura e nella parlata. I dialetti hanno dunque un uso diverso da quello della lingua, ma la loro storia non è perciò meno “nobile„ o men degna d’indagini scientifiche, che la storia della lingua.

Scarica gratis: Italia linguistica di Matteo Giulio Bartoli.