Componimento drammatico scritto in Vienna l’anno 1738 d’ordine dell’imperator Carlo VI, ed eseguito la prima volta con musica del Reutter nella galleria dell’imperial Favorita, alla presenza degli augustissimi sovrani, per festeggiare il dì 28 d’agosto, giorno di nascita dell’imperatrice Elisabetta.

Il componimento è uno dei testi più importanti di Metastasio, poiché espone le sue riflessioni sull’arte in relazione al pubblico e agli effetti psicologici ed emotivi che produce.

La stessa drammaturgia aulica è il soggetto dell’opera e viene messa in discussione durante lo svolgimento della trama. Questo diede a Metastasio l’opportunità di spiegare le sue idee sul teatro e le sue opinioni sulla natura e la funzione della poesia all’interno delle strutture sociali interne del suo tempo. Apollo agisce qui come suo alter ego.

Note tratte da Wikipedia
https://de.wikipedia.org/wiki/Il_Parnaso_accusato_e_difeso

Dall’incipit del libro:

GIO.
Così dunque di Giove
Sono i cenni eseguiti? Oggi che tutta
Orna il natal d’Elisa
Di letizia la terra e di piacere,
I numi in questa guisa
D’importune querele empion le sfere?
Del sacro dì turbato,
Del trasgredito impero
È reo ciascun di voi. Ma più d’ogni altro
Tu, Apollo, il sei. Le vergini canore
Guidar su l’Istro in questo dì; la pompa
De’ festivi apparati
Là regolar; dell’immortale Augusta
In cento eletti armoniosi modi
Là replicar le lodi,
Son cure a te commesse: e tu non parti?
E voi, Muse, tornate? Ah, s’io potessi
Sdegnarmi in sì gran giorno,
Non mi verreste impunemente intorno.

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