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Il re di Francia Carlo VIII, attraverso la nonna paterna, Maria d’Angiò (1404-1463), rivendicava un lontano diritto ereditario alla corona del Regno di Napoli. Nel 1492 indirizzò le risorse del suo regno verso la conquista di quel reame, incoraggiato da Ludovico Sforza, detto Il Moro (che ancora non era duca di Milano ma ne era solo reggente) e sollecitato dai suoi consiglieri, Guillaume Briçonnet e de Vers.
La riconquista del regno più grande della Penisola, già governato dalla Casata degli Angioini (dal 1282 al 1442), non comprendeva, nei progetti di Carlo, anche la Sicilia. Quest’ultimo fatto depone a favore della tesi secondo la quale Carlo VIII non intendesse accrescere semplicemente i domini della sua Casata, ambizione comune a molte case regnanti di area mitteleuropea o anglosassone, ma farne piuttosto la base di partenza per quelle Crociate la cui eco era stata rinvigorita dalla cacciata degli arabi dall’ultimo possedimento spagnolo, il Regno di Granada (1492).
Il progetto politico della Res Publica Christiana Pro Recuperanda Terra Sancta aveva ancora presa nelle aristocrazie europee, nonostante le otto Crociate che miravano a realizzarlo si fossero alla fine risolte in un disastro. Lo stesso re di Francia Luigi IX nel corso dell’ottava Crociata ci rimise la vita. Acri, l’ultima roccaforte cristiana cadde definitivamente nel 1291.
Carlo mosse verso l’Italia il 3 settembre 1494 con un esercito di circa 30.000 effettivi, dei quali 5.000 erano mercenari svizzeri, dotato di un’artiglieria moderna.
Note tratte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_d’Italia_del_1494-1498
Dall’incipit del libro:
Carlo octavo re di Franza, da poi la morte di re Ludovico suo padre, successe nel regno, di età di anni XV, et fo incoronado a Paris ne la chiesia de Sancto Dionysio, secondo il consueto regio, ne l’anno di Cristo 1483. Questo, vivente patre, stette scoso in una città ne la Franza, chiamata Ambosa (Amboise), per molti anni; adeo si credeva el re Ludovico non havesse figlioli: et questo fece il padre per dubio che li baroni non el sublevasse contra di lui, come fu facto di esso Ludovico contra Carlo septimo suo padre. Et fu maridato in la fiola de Maximiliano, figlio di Federico terzo imperatore, nunc Re di Romani et successore electo de li sette electori elemani a l’imperio: nata di la duchessa di Borgogna, et per consequente sorella di l’archiduca Philippo, che adhuc in Borgogna regna, chiamata Margarita. La qual donna, non essendo in età perfetta, expetando il tempo dil futuro sponsalicio in la città preditta di Ambosa, sette anni vi stette. Ma esso re Carlo, cupido di augumentar el regno, essendo morto in quello tempo el duca Francesco di Bertagna senza figlioli mascoli, et non era rimasto di lui se non una figlia unica, la qual quello ducato governava, era promessa in moglie a Maximiliano sopranominato, con grande exercito vi andò, et aquistato quel regno del 1490, in l’ultima terra di detto ducato chiamata Rennes trovò ditta madama Anna fia dil duca preditto, et quella volse per moglie, benchè fusse con re Maximiliano promessa come ho ditto, repudiando ex consequenti la fiola di esso Maximiliano, che per esser sua moglie lì nella Franza dimorava. Et mandoe do ambasciatori a Roma a Innocentio octavo pontefice, i quali fue l’abbate di Santo Dionysio al presente Cardinal, et l’abbate di Santo Antonio di Vienna per cagion di spensare e l’una e l’altra promessa. Et celebrate le nozze a Turs ne la Franza, li fo mandati per diversi potentati oratori a congratularse sì de tal felice matrimonio, quam dil paese acquistato di novo.
Scarica gratis: La spedizione di Carlo VIII in Italia di Marino Sanudo.