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Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub: L’Assommoir di Émile Zola.
L’Assommoir (L’ammazzatoio, conosciuto in italiano anche come Lo scannatoio) è il settimo volume del ciclo I Rougon-Macquart (1871-1893).
Il romanzo iniziò ad uscire a puntate sul quotidiano “Le bien publique” nel 1876 ma il giornale fu costretto ad interrompere le pubblicazioni a causa delle proteste che esso aveva suscitato nel pubblico dei lettori. Catulle Mendès, grande ammiratore di Zola, decide allora di pubblicarlo sul suo settimanale “La Republique des lettres” e questa volta fu un grande successo. Venne poi pubblicato come libro nel 1877.
Il libro, ambientato nella Parigi operaia e frutto di una lunga e attenta analisi d’ambiente da parte dell’autore, narra una storia di alcolismo, di miseria e di degradazione umana. Innovativo anche dal punto di vista linguistico, perché Zola vi riproduce, come in tutti gli altri suoi romanzi, il caratteristico gergo dell’ambiente che descrive (argot).
Note sul libro tratte (e riassunte) da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/L’ammazzatoio
Dall’incipit del libro:
Gervasia aveva atteso Lantier fino alle due del mattino. Poi tutta abbrividita per essere restata in camiciuola all’aria pungente della finestra, erasi assopita, gettatasi di traverso sul letto, febbricitante, colle gote molli di lagrime. Erano dieci giorni da che, all’uscire dal Vitello a due teste dove mangiavano, ei la mandava a dormire coi figli, e non ricompariva che a notte inoltrata, raccontando che cercava lavoro. Quella sera, mentre ch’ella ne spiava il ritorno, credeva di averlo veduto entrare al ballo del Gran Balcone, le cui dieci finestre stralucenti illuminavano di un ampio getto d’incendio la vera corsia de’ Baloardi esterni; e dietro di lui ella aveva scorto la piccola Adele, una imbrunitrice che desinava alla loro medesima osteria, che lo seguiva a quattro o cinque passi, colle mani penzoloni, come se testé avesse lasciato il braccio di lui per non passar insieme sotto il forte chiarore de’ lumi a globo ch’erano alla porta.
Quando Gervasia si svegliò, verso le cinque, assiderata, coi reni intormentiti, scoppiò in singhiozzi: Lantier non era tornato. Per la prima volta ei dormiva fuor di casa. Rimase seduta sulla sponda del letto, sotto il lembo di tela persiana sbiadita che venia giù da una freccia legata al soffitto con una fettuccia.
Scarica gratis: L’Assommoir (Lo Scannatojo) di Émile Zola.