Questo breve saggio storiografico fu pubblicato nel 1912 sulla “Rivista Ligure di Scienze lettere ed arti”.

L’anno successivo Lazzeri si sarebbe trasferito dal paese natale, Bolo di Tresana, a Milano. Aveva stabilito rapporti di collaborazione, nonostante la giovane età, con intellettuali della zona, in particolare con Manfredo Giuliani che in quel periodo aveva dato vita al periodico “Lunigiana”.

Aveva scritto con la sua consueta convinzione anche su temi allora d’attualità, come a proposito della costituzione in provincia di La Spezia, poi concretizzatasi nel 1923.

Con questo scritto si pone l’obiettivo di delineare un programma e una bibliografia per la scrittura di una storia della Lunigiana, in particolare facendo riferimento ai lavori di Sforza e a quelli del già citato Manfredi. Trova citazione anche Pietro Ferrari, che nel 1912 era all’inizio dei suoi studi storici ma che negli anni a venire darà il contributo che Lazzeri auspica, almeno per quanto concerne il periodo medioevale. Troviamo gli scritti storici di Ferrari nella biblioteca Manuzio: https://www.liberliber.it/online/autori/autori-f/pietro-ferrari/studi-di-storia-lunigianese/

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

La Lunigiana manca ancora di una vera e propria storia, scritta con intenti e con indagini moderne, la quale ci venga narrando tutto il progressivo svolgersi del popolo nostro dalle origini sue all’epoca presente; storia che – a nostro modo di vedere – tornerebbe di grande aiuto agli studiosi e potrebbe, di pari tempo, essere di sussidio a quella grande ed ideal storia d’Italia, che noi vorremmo sgorgasse dall’integrarsi logico delle singole istorie, che narrano il progressivo sviluppo e tutte le varie vicende delle regioni della penisola.
Il conservare le tradizioni storiche d’un popolo è un dovere degli studiosi. Due modi vi sono però di conservare queste tradizioni: lo storico e l’erudito. La Lunigiana si è liberata da poco – per opera sopratutto di Giovanni Sforza – dalle pastoie erudite, le quali però, se pur s’indugiarono in aride narrazioni, o a darci la rappresentazione di fatti speciali, di personaggi, di cronache, di leggende, non furono del tutto vane, poichè – come bene ha notato Manfredo Giuliani, giovane spirito dal quale la Lunigiana molto può e deve attendere – bene o male conservarono alle popolazioni lunigiane, al di sopra delle divisioni politiche, la loro ideale unità.
Gli eruditi però non furono nè si possono chiamare storici. Le loro evocazioni di fatti o di leggende rimanevano, direi quasi, fredde esercitazioni, circoscritte a piccolissimi reparti di luoghi, a una speial vicenda di un paese, senza mai allargarsi ad abbracciare un’epoca, un periodo storico, un popolo intero.

Scarica gratis: Per una storia della Lunigiana di Gerolamo Lazzeri.