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Ignazio Settesoldi è un uomo dalle tante personalità. È un uomo di successo, per i più, di quelli che sanno come fare soldi e nessuno capisce come. È un marito devoto per la moglie e un padre amorevole per la sua bambina. Uno qualunque, napoletano che vive in Costa Brava, per la cronaca. E poi è il Re Leone, il killer della camorra che, latitante da anni, è un pensiero fisso per la polizia internazionale e un incubo per le sue vittime. Il suo è uno di quei mestieri ion cui l’imprevisto la fa da padrone: così, fatalmente, al suo rientro a Napoli per un nuovo “lavoro”, le cose si mettono male e lui dovrà fare i conti con con qualcosa di più che una semplice perdita di tempo… e con il suo passato, ciò che da sempre ha lasciato in sospeso rimandandolo “a tempi migliori”. Come facciamo tutti. Perché Ignazio Settesoldi è uno di noi. Se non si nota subito è solo perché la sua furiosa criniera può essere accecante…
Un noir a tinte marcate come in un fumetto a china di Miller questa nuova opera di Al Gallo, “P.T. Perdita di tempo”, brillante autore napoletano di cui abbiamo già avuto occasione di parlare (https://paginatre.it/indian-napoli-intervista-ad-al-gallo/) e che in questa sua seconda uscita in volume, dopo Indian Napoli (ed. Graus) dà prova di aver intrapreso un percorso di crescita intellettuale e stilistica molto promettente. Il tono deciso e i dialoghi asciutti e pregnanti ne fanno un ottimo candidato per una riduzione TV.
Al Gallo, P.T. Perdita di tempo, ed. Homo Scrivens, 2020.