Opera cinese di prosa talvolta rimata, la cui composizione risale a un periodo compreso tra il IV e il III secolo a.C. Il testo espone argomenti molto eterogenei: si tratta spesso di aforismi, massime e precetti che vengono proposti in un linguaggio in cui abbondano metafore e termini di significato ambiguo, spesso di difficile traduzione. Per questo motivo sono possibili diverse interpretazioni degli stessi passaggi.
Il periodo tra il 403 a.C. ed il 256 a.C., chiamato degli Stati combattenti, fu un’epoca durante la quale i vari sovrani cinesi si dichiaravano guerra continuamente. Età violenta ma che, nonostante ciò, risultò essere l’apice della creatività del pensiero cinese. La tradizione racconta che Lao Zi decise di allontanarsi dalla corte Zhou perché, stanco delle lotte e del disordine, desiderava tranquillità. Partì con il suo bufalo ed arrivò al confine del suo stato dove venne fermato dal guardiano del valico, chiamato anche Yin del valico. Il guardiano riconobbe Lao Zi e gli disse che non poteva andarsene prima di aver lasciato un segno tangibile della sua saggezza. Fu in questa occasione che Lao Zi compose il Tao Te Ching. Finito di scrivere, Lao Zi se ne andò e di lui non si seppe più niente.
Note tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Daodejing
Dall’incipit del libro:
Quel che ci è noto nella vita materiale di Lao Tsŭ si riduce a ben poco: Ssŭ Ma Ch’ien, nella prosa lapidaria dei suoi ricordi storici, ne fissa le linee essenziali come segue: «Lao Tsŭ era del villaggio di Ch’ü Jên; del distretto di Li; della provincia di K’u; del reame di Ch’u: il (suo) casato era Li; il nome Erl; il titolo Po Yang; il nome postumo Tan; fu istoriografo negli archivi degli Chou… Lao Tsŭ coltivava la virtù del Tao; il suo studio fu di aspirare a nascondere se stesso e a rimanere senza nome: visse in Chou lungo tempo: vedendo la decadenza di Chou se ne andò: arrivato al confine, il custode Yin Hsi disse: “Sei in procinto di partire, ti costringo a scrivere un libro per me”. Dopo di ciò Lao Tsŭ compose un libro in due parti dove si parla del significato del Tao e della (sua) virtù con 5000 e più parole e partì: nessuno sa dove sia andato a finire». In questa concisa biografia che l’Erodoto della Cina fa di Lao Tsŭ, tre cose come tre punti culminanti e decisivi per la storia del suo pensiero ci importano prima di tutto: 1° la sua permanenza in Chou con l’ufficio d’istoriografo nel terzo ministero, istituito con gli altri cinque dai primi fondatori della 3ª Dinastia; 2° il suo incontro con Yin Hsi al Han Ku Kuan, una barriera ad ovest del reame di Chou, nell’odierno Ho Nan; 3° la sua partenza senza ritorno dal paese dove visse e pensò. La parte essenziale della vita di Lao Tsŭ s’impernia su questi tre punti che sono come le tre tappe principali nell’evoluzione della sua sagoma d’uomo e di pensatore.
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