Le regole grammaticali dell’italiano assieme ai metodi per apprenderlo, parlarlo e scriverlo; la letteratura nazionale spiegata attraverso le opere e le figure di Boccaccio, dell’Ariosto, e in primo luogo di Dante, anche appassionatamente difeso dalle insinuazioni e dal giudizio malevolo e disinformato del grande Voltaire; il nostro melodramma esaminato nei suoi pregi e nei suoi difetti: queste le principali e più originali tematiche tra le non poche che emergono dalle pagine nitide, e non di rado briose e argute, delle Lettere familiari e critiche di Vincenzio Martinelli, un viaggiatore e letterato che, nel suo quasi trentennale soggiorno trascorso nella seconda metà del Settecento in Inghilterra a contatto con i più bei nomi dell’alta aristocrazia, fu animato dall’intento didattico e insieme illustrativo di introdurre il pubblico colto di quella nazione alla conoscenza della lingua e della letteratura italiana e di divulgare la storia anglosassone in Italia.
Una raccolta epistolare non proprio in linea con i gusti di un secolo in cui l’italianità sfumava nella visione di un cosmopolitismo del quale il Martinelli fu convinto sostenitore ma anche critico consapevole di eccessi e conformismi, e che gli valse un lungo oblio prima che Benedetto Croce riscoprisse i meriti dell’uomo e il valore dell’opera.
Sinossi a cura di Giovanni Mennella
Dall’incipit del libro:
Tra gli Autori, da i quali si può con maggior facilità imparare una Lingua, niuno ve n’è che aggiunga alli Scrittori di Lettere, come quelli che nello scrivere conservano più d’ogni altro il dialetto familiare e comune. Niuna Nazione abbonda di tali Scrittori maggiormente degli Italiani, ma i Librarj Inglesi non essendone come de gli altri nostri componimenti provvisti, questa verità non è da chi non ha viaggiato in Italia generalmente conosciuta. La penuria di questa sorte di Libri in Inghilterra, e le continue richieste che i Librarj ne hanno dalli studiosi di nostra Lingua, unite a i conforti di varj amici, mi hanno indotto a pubblicare questa mia Raccolta, nella quale mi sono ingegnato d’includere tutte quelle nozioni che gli studj, i quali per tutta la mia vita ho fatti nella lingua Toscana mi hanno prodotto, onde facilitare alli studiosi il metodo d’impararla, e condurgli alla cognizione de i pregj de i nostri Scrittori più celebri. Fino da i primi tempi, che la nostra Lingua cominciò a prendere qualche forma d’eleganza vi furono Scrittori riguardevoli di lettere. Tra i primi che meritino l’attenzione de gli eruditi sono il Volgarizamento delle lettere di Seneca, quelle del Beato Giovanni delle Celle, e quelle del Padre Guido Aretino, detto comunemente Fra Guittone d’Arezzo, celebre per i suoi scritti sopra la Musica, inventore del Contrappunto, e dal quale furono fissati i tuoni, che presentemente si cantano.
Scarica gratis: Lettere familiari e critiche di Vincenzo Martinelli.