(voce di SopraPensiero)

In questo breve saggio pubblicato nel 1940 nell’«Archivio di filosofia», Baratono illustra le intersezioni tra religione, filosofia e poesia intese come esistenza e valore nel campo morale, presenza e rappresentazione nel campo conoscitivo, forma e contenuto nel campo estetico e sensibile, e cerca di interpretare queste intersezioni attraverso le tre critiche kantiane.

La filosofia è stimolata dal proprio bisogno religioso, a ripercorre tutti gli anelli che compongono la catena della trascendentalità del contenuto nei confronti della forma, del dover essere su l’esistere, del soggetto sull’oggetto. Anche attraverso la critica del pensiero di Bergson e Berkley l’autore può giungere a concepire la forma pura, che può essere però vista come puro contenuto, dibattendosi in questa eterna contraddizione. Non sempre il mondo estetico è decifrabile per il filosofo rivolto al trascendente, ma, per Baratono, solo svolgendosi nell’estetica la soluzione metafisica acquista coerenza.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Poesia, religione e filosofia sono tre sorelle: spesso si rassomigliano al punto da scambiarsi l’una con l’altra, unendosi e sostenendosi a vicenda (Platone e Dante ne saran sempre i più fulgidi esempi); altre volte invece bisticcian fra di loro e proseguono, dure e inaridite dalla lor solitudine, ciascuna per il proprio cammino, tenendosi il broncio (queste liti di famiglia si chiamano «crisi dello spirito»). Ma tutt’e tre queste voci – quella che canta, quella che prega e quella che «ragiona» – esprimono lo stesso anelito a superare il vario e molteplice, così doloroso e incerto, dell’esperienza, per attingere quei valori ideali di verità, di bene e di bellezza, costituenti il «mondo dello spirito», che squisitamente si attua nel movimento di pensiero chiamato dai greci «sophia» e da noi «cultura».
La poesia ci riesce per suggestione, servendosi dell’arte, la quale esprime e fa esistere – «fa presente», potremmo dire –, nella forma stessa sensibile (come sarebbe un accordo di suoni o d’immagini), un valore trascendentale, e cioè superante quei suoni e immagini in quanto tali, ma del tutto immanentizzato in essa forma. A sua volta la religione, con un atto di fede, appaga le nostre aspirazioni al vero e al bene assoluto nella rappresentazione di un Essere reale e perfettissimo a un tempo, benchè trascendente e sovrasensibile.

Scarica gratis: Per un occasionalismo sensista di Adelchi Baratono.