(voce di SopraPensiero)

Romanzo sotto forma di ricordi, narrato in prima persona da Ludolf Ursleu il giovane, ultimo discendente e primogenito di un’antica famiglia di commercianti ricchi ed esperti residente in una vecchia città anseatica nella quale si riconosce facilmente Amburgo. L’eroina del romanzo è la sorella del narratore, Galeide, bella, intelligente, di carattere indipendente e impulsivo, con spiccate doti musicali, cuore amante ma solitario. Benissimo rappresentate tutte le sfumature del suo carattere cinico, infantile e perverso.

L’amore, che è la forza e la ragione della sua vita, diventa prorompente per il cugino Ezard Ursleu. Questi è un giovane bellissimo e la sua non comune versatilità gli consente di brillare in professioni diverse e di risollevare più volte la famiglia dalle avversità nelle quali piomba. La famiglia l’aveva destinato a sposare Galeide, ma Ezard, che non sopportava le imposizioni, aveva invece sposato l’istitutrice di lei, Lucille.

Quando divampa la passione per Galeide, lui è ormai sposato ed il loro amore è quindi illecito, adultero e peccaminoso. Morti e calamità si svolgono sotto l’occhio vigile del “bisnonno”, nonno materno di Ludolf, che svolge nel romanzo il ruolo di nume tutelare e fiamma vitale della famiglia. Vecchio onorato e amato, custode della tradizione e nemico di quelle che considera “perturbazioni” dell’ordine naturale del mondo, come il suicidio, sopravvive alle sventure della famiglia e ne rappresenta la voce della coscienza.

La vicenda del grande amore di Galeide è intersecata da una grande epidemia di colera che condiziona il percorso di questo amore, che, quando avrebbe la possibilità di venire legalizzato, vive una crisi tormentosa che la scrittrice tratteggia in modo magistrale, attenuando i colori più foschi degli avvenimenti e smorzando l’impressione angosciosa.

Ogni personaggio, anche i minori, sono tratteggiati mirabilmente, dallo zio Harre, alla madre di Ludolf e Galeide, a Flora Lelallen che tempera l’asprezza della narrazione del tutto “verista” del diffondersi del colera, fino al protagonista del dramma finale Gaspard Leroy, fratello di Lucile. Romanzo che sopravvive al tempo e ai mutamenti letterari, dove l’amore è per l’uomo destino impenetrabile. E allontanarsi dalla natura per combattere contro la sorte, non porta altro che a soccombere nella lotta impari.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Di Martin Lutero, il quale aveva le qualità per diventare un grand’uomo, si racconta come un giorno gli toccasse di vedere un uomo con il quale discorreva camminando per via repentinamente abbattersi colpito dal fulmine e si dice che questa esperienza gli abbia sconvolto l’animo al punto da indurlo a voltare le spalle al mondo, facendosi monaco ed entrando in convento dove purtroppo non è rimasto. Così è successo di me, quantunque la folgore che vidi scendere cieca non appartenesse all’ordine dei fenomeni fisici; il suo effetto peraltro non fu meno distruttore.
Vidi d’un tratto, come ora intendo narrare per disteso, che nella vita non c’è nulla, proprio nulla che abbia una condizione stabile. La vita è un mare senza fondo e senza sponde; ha bensì una sponda e dei porti protetti, ma da vivi non vi si perviene. Vita è soltanto sul mare agitato e dove il mare finisce ha termine anche la vita. Come un corallo che quando esce dall’acqua muore. Come le belle meduse vitree dai mille riflessi, che se le togli dal mare non ti resta in mano che una ripugnante massa gelatinosa. Ora, penso io, così è della vita e degli uomini: è ben possibile trovare riposo e sicurezza, ma solo rinunciando alla vita, con i riflessi vivaci delle sue onde, i suoi colori mutevoli e le sue pazze tempeste.

Scarica gratis: Le memorie di Ludolf Ursleu il giovane di Ricarda Huch.