(voce di SopraPensiero)

 

Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub Memorie di un cuoco d’astronave di Massimo Mongai.

Memorie di un cuoco d’astronave è un romanzo fantascientifico umoristico di Massimo Mongai, vincitore del Premio Urania 1997.
Il romanzo narra dell’esperienza di un giovane cuoco terrestre imbarcato su un’astronave come vice Chef che diventa subito Chef per indisposizione del capo.
Le vicende sono suddivise in racconti autonomi sulle varie vicende capitategli durante i tre anni di crociera. Le storie dimostrano l’importanza del cibo nelle relazioni e grazie al protagonista viene salvata la galassia dalla distruzione.

Le vicende del protagonista, Rudy “Basilico” Turturro, pare siano in parte autobiografiche; nella postfazione l’autore infatti racconta di aver avuto l’ispirazione durante una sua esperienza reale di cucina, su una barca, come del resto la lezione di Filosofia del Cibo, ricorda molto una lezione di filosofia del diritto (l’autore è laureato in giurisprudenza).
Nel romanzo sono esposte varie idee dell’autore, tra cui il principio di tolleranza e di uguaglianza di tutte le razze del cosmo. La futura comunità galattica, detta l’Agorà, che pare rispecchiare le idee dell’autore, è antiproibizionista, liberale, libera in materia sessuale con controllo demografico, antirazzista.

Il romanzo, realizzato con un certo humor, contiene anche una serie di ricette realmente realizzabili (a condizione di sostituire gli ingredienti “alieni” con gli equivalenti terrestri.)
Una delle trovate dell’autore, infatti, è quella del linguaggio “alieno”, che, a differenza della maggioranza delle altre lingue immaginarie, è un italo – romanesco scritto all’inglese.
Ad esempio: Tuk-kkhee-no = tacchino. Così decifrati, i piatti divengono commestibili.
Le ricette inserite alla fine di ogni capitolo spaziano da quelle più comuni, come la carbonara, a quelle più esotiche. Una delle ricette contiene quella che sulla Terra è la Cannabis sativa, volgarmente detta marijuana.

Note tratte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Memorie_di_un_cuoco_d%27astronave.

Dall’incipit del libro:

Memorie di un cuoco d'astronave di Massimo MongaiQual’è l’importanza di Rodolfo Turturro nella storia della gastronomia ed in quella dell’umanità? È difficile dirlo, e forse la domanda è posta in modo sbagliato. Non tanto su Rodolfo Turturro occorrerebbe, forse, porsela, quanto su Rudy “Basilico” Turturro.
A dire: non sul famoso gastronomo, il ricco gourmet, il politico che tanto ha fatto per il miglioramento dell’alimentazione e l’educazione al cibo di tutta l’umanità, terrestre e non terrestre; quanto sul cuoco d’astronave degli anni giovanili.
Sebbene quel periodo sia al tempo stesso poco conosciuto e per di più trasformato in una piccola e breve serie di leggende, proprio quel periodo, invece, è, per l’oggetto della nostra ricerca, estremamente formativo della coscienza di ciò che può veramente essere, o diventare, un essere umano che mangia. O anche di un non umano che mangia.

La dimensione extraspecie che Rudy ha raggiunto infatti non è cosa da poco, e men che meno è cosa che possa essere trascurata in una disamina dei suoi testi e delle sue decisioni politiche ed amministrative. È grazie a questa sua variegata esperienza di cibi e di cucine non terrestri che Rodolfo Turturro è riuscito a trovare nuovi mezzi, nuove idee, nuove forme di intervento per sostenere l’umanità intera nella sua eterna ricerca di cibo. Avrebbe potuto acquisire le sue conoscenze in modo accademico? Forse. Ma quand’anche? Non di sole conoscenze si tratta infatti, ma di esperienze; e le esperienze sono la base su cui il politico, l’intellettuale, il genio, costruisce le proprie alternative alla realtà. Ed i suoi viaggi extrasistema sono stati senza alcun dubbio la fonte principale delle sue prime e più formative esperienze.

La creatività non cade dal cielo nella mente degli uomini, dono degli dei che premiano a loro arbitrio. La creatività è un lampo che a tutti tocca. La differenza fra un professionista della creatività (com’è un cuoco un poeta o un ricercatore in un laboratorio) ed un dilettante della creatività, sta tutta nelle ore passate a tavolino dal primo e non dal secondo; e dal deciso tuffarsi nel fiume delle esperienze che sempre il primo fa, e non il secondo, relegato com’è ad un altro “lavoro part-time”. Il professionista della creatività è colui che da essa trae non il semplice piacere del dilettante, ma il reddito che gli permette a fine mese di mangiare il suo pane. Ed il suo companatico, ovviamente. Il genio della creatività, in effetti, si giudica anche dalla qualità del suo companatico.

Scarica gratis l’ePub: Memorie di un cuoco d’astronave di Massimo Mongai.