(voce di SopraPensiero)

Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub Trattato della pittura di Leonardo da Vinci.

L’organicità della trattazione fa pensare che lo stesso Leonardo avesse concepito il «Trattato», suddividendolo in due macrosezioni: una prima teorica, dove si affermano i principi filosofici e ideali della pittura paragonandola anche alle altre arti meccaniche e liberali, con i principi dell’applicazione della prospettiva (lineare, aerea e cromatica), di luci e ombre; una seconda pratica, in cui Leonardo dà una serie di consigli e precetti al giovane pittore, su come assimilare le proporzioni di corpi e figure, e sulla rappresentazione dei moti e degli elementi naturali.

Il filo conduttore del Trattato, così diverso dalla tradizione didascalica del Libro dell’arte di Cennino Cennini, è l’esercizio della «filosofia del vedere», cioè il saper cogliere la rivelazione della Natura tramite l’osservazione penetrante. Ogni aspetto viene infatti ricondotto alla comprensione sistematica di quei fenomeni fisici, matematici e geometrici che ne determinano la percezione visiva. Per Leonardo è proprio l’applicazione della logica, delle discipline matematiche e geometriche, dell’anatomia e dell’ottica che nobilita la pittura, tale da poterla equiparare alle altre arti liberali (cioè speculative), quali la filosofia, la poesia, la teologia, ecc.

La pittura, per Leonardo, è scienza, rappresentando «al senso con più verità e certezza le opere di natura», mentre «le lettere rappresentano con più verità le parole al senso». Ma, aggiunge Leonardo riprendendo un concetto aristotelico, è «più mirabile quella scienza che rappresenta le opere di natura, che quella che rappresenta [ […]] le opere degli uomini, com’è la poesia, e simili, che passano per la umana lingua».

Attingendo dunque alle teorie di Aristotele, che contro lo scetticismo aveva difeso la verità dei sensi in relazione agli oggetti da loro rispettivamente percepiti, Leonardo concepiva arte e scienza come un tutt’uno, e vedeva in particolare nel bianco e nel nero gli estremi fondamentali della gamma cromatica, a partire dai quali studiò il modo in cui due colori complementari si pongono reciprocamente in risalto, distinguendo le tinte prodotte dalla luce, come il giallo e il rosso, dai colori delle ombre, spesso tendenti al verde e all’azzurro. Leonardo distingueva così sei colori fondamentali: il bianco, il giallo, il verde, l’azzurro, il rosso, il nero.

Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_della_pittura

Dall’incipit del libro:

Trattato della PitturaScienza è detto quel discorso mentale il quale ha origine da’ suoi ultimi principî, de’ quali in natura null’altra cosa si può trovare che sia parte di essa scienza, come nella quantità continua, cioè la scienza di geometria, la quale, cominciando dalla superficie de’ corpi, si trova avere origine nella linea, termine di essa superficie; ed in questo non restiamo satisfatti, perché noi conosciamo la linea aver termine nel punto, ed il punto esser quello del quale null’altra cosa può esser minore. Adunque il punto è il primo principio della geometria; e niuna altra cosa può essere né in natura, né in mente umana, che possa dare principio al punto.

Perché se tu dirai nel contatto fatto sopra una superficie da un’ultima acuità della punta dello stile, quello essere creazione del punto, questo non è vero; ma diremo questo tale contatto essere una superficie che circonda il suo mezzo, ed in esso mezzo è la residenza del punto, e tal punto non è della materia di essa superficie, né lui, né tutti i punti dell’universo sono in potenza ancorché sieno uniti, né, dato che si potessero unire, comporrebbero parte alcuna d’una superficie. E dato che tu t’immaginassi un tutto essere composto da mille punti, qui dividendo alcuna parte da essa quantità di mille, si può dire molto bene che tal parte sia eguale al suo tutto.