Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub Vita nuova di Dante Alighieri nell’edizione Bemporad, 1932.
«In quella parte del libro della mia memoria dinanzi alla quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale dice Incipit Vita Nova. Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d’asemplare in questo libello, e se non tutte, almeno la loro sentenzia.»
(Dante Alighieri, Vita Nuova, I 1)
La Vita nuova (Vita nova) è la prima opera di attribuzione certa di Dante Alighieri, scritta tra il 1293 ed il 1294. Si tratta di un prosimetro nel quale sono inserite 31 liriche (25 sonetti, 1 ballata, 5 canzoni) e 42 capitoli. Non si conoscono con precisione gli anni di composizione della Vita nuova, nonostante sia stata presumibilmente allestita tra il 1292 e il 1293.
Lo stesso Dante, però, ci testimonia che il testo più antico risale al 1283, quando egli aveva diciotto anni, e che il più tardo risale al giugno del 1291, anniversario della morte di Beatrice.
Altri sonetti sono probabilmente assegnabili al 1293 (in ogni caso le poesie non possono essere datate oltre il 1295): si può dunque ipotizzare con relativa certezza che le diverse componenti dell’opera sono frutto del lavoro di circa un decennio, culminato nella stesura vera e propria dell’opera in questione.
Il testo che ne risulta è quindi una sorta di assemblaggio delle diverse poesie scritte in varie fasi delle vita di Dante e che vengono così riunite in una sola opera (appunto la Vita Nuova) a partire dal 1290, anno di morte di Beatrice.
Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Vita_nuova
Dall’incipit del libro:
In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale dice: «Incipit vita nova». Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d’assemplare in questo libello; e se non tutte, almeno la loro sentenzia.
Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice li quali non sapeano che si chiamare. Ella era in questa vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d’oriente de le dodici parti l’una d’un grado, sì che quasi dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono. Apparve vestita di nobilissimo colore, umile e onesto, sanguigno, cinta e ornata a la guisa che a la sua giovanissima etade si convenia.