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(voce di SopraPensiero)Pubblicato La gomma e la guerra di Giuseppe Bruni.
L’autore analizza come sia diventato importante l’approvvigionamento della gomma a fini bellici a partire dalla prima guerra mondiale e come l’andamento bellico nel corso della seconda guerra mondiale abbia spostato gli equilibri di questo approvvigionamento in particolare con l’entrata in guerra del Giappone. Narra inoltre come si sia sviluppato l’uso della gomma per uso domestico e industriale e come la coltivazione della Hevea si sia spostata dal Brasile all’oriente tramite l’avventuroso trafugamento di migliaia di semi da parte di un giovane inglese. Affronta poi il problema della nascita delle industrie delle gomme sintetiche e dell’eventuale ricorso a piante alternative per l’estrazione della gomma naturale.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
L’importanza fondamentale e determinante della produzione industriale e delle relative materie prime per la condotta dalla guerra ha una data recente; essa non risale che alla precedente guerra mondiale 1914-1918. Nelle guerre anteriori non poteva farsi sentire, sia per il fatto che esse non avevano una estensione territoriale così ampia da tagliare uno dei belligeranti dalle sorgenti di materiali essenziali, sia perché esse avevano luogo in epoche nelle quali lo sviluppo della tecnica era ancora embrionale, o ad ogni modo di gran lunga meno avanzato di ora e non esisteva per conseguenza lo smisurato e sempre crescente fabbisogno di materiali fabbricati di ogni genere che è caratteristico delle operazioni belliche del nostro tempo.
I due fattori, estensione geografica del conflitto e sviluppo della tecnica, sono quindi determinanti e complementari fra di loro. Una guerra che coinvolga vaste regioni del globo determina nei due campi belligeranti da un lato una aumentata richiesta di certe materie prime, che può in parte essere compensata da restrizioni spontanee od imposte nei consumi civili; dall’altro per effetto di occupazioni territoriali, di blocchi marittimi e di distruzioni, specie ad opera di sottomarini od aeroplani, crea limitazioni e difficoltà nei trasporti dai paesi di origine a quelli di impiego industriale, difficoltà che possono giungere fino alla proibizione completa; da esse possono venire spostamenti anche radicali nella posizione rispettiva dei due gruppi opposti di belligeranti. Talora per effetto di vicende belliche una importante sorgente di una determinata materia prima, già posseduta da uno dei due avversari, può addirittura passare nelle mani dell’altro. Le conseguenze sul potenziale bellico delle due coalizioni nemiche possono essere considerevoli, come dimostrano vari esempi nella attuale guerra mondiale.