(voce di SopraPensiero)

Pubblicato Al di sotto della mischia di Charles Albert.

Si tratta di un opuscolo del 1916 ed è una dura presa di posizione dell’autore, interventista, nei confronti del noto pacifista Romain Rolland, premio Nobel per la letteratura nel 1915, e attivissimo nell’ambito di soluzioni pacifiche e per la diffusione di un credo tolstojano di pace e fraternità. L’opuscolo contiene anche una lettera a Rolland di H.G. Wells, il noto scrittore britannico, che esprime la sua idea di sforzo bellico antitedesco in modo molto più pacato. La traduzione è di Giacomo di Belsito (1885-1939) pseudonimo di Giacomo Caccavale, giornalista legato al fascismo e partecipante alla «marcia su Roma».

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Per aver osato – oh, con molti riguardi; troppi, forse! – levare una mano sacrilega su l’idolo dei pacifisti, fui, da alcuni di essi, largamente coperto d’ingiurie.
La migliore risposta – e la più degna – sarà quella di metter sotto gli occhi del pubblico i tre articoli nei quali ho commesso questo delitto.
I seguaci di Romain Rolland si sono scandalizzati del fatto che un furioso attacco reazionario, subito dallo scrittore, non sia bastato a renderlo sacro per noi. Se si dovesse adottare questa regola, si diventerebbe sacri a buon mercato. Ma la verità non ci guadagnerebbe.
L’aver dovuto respingere i rimproveri ingiusti e le insinuazioni perfide della destra significa, forse, che Rolland non abbia meritato un’altra serie di rimostranze che gli furono rivolte – e in piena buona fede, quelle! – da uomini della sinistra?
Appunto perché gli venivano dalla sinistra, anzi dall’estrema sinistra, le critiche d’un Séailles, d’un Aulard, d’un P. H. Loyson, d’un Ruyssen, quelle di Chr. Cornélissen e le mie, dovettero riuscirgli, io penso, più imbarazzanti. Come accusare di furore nazionalista, di odioso partito preso o di passione reazionaria uomini che, per tutta la loro vita, furono i fedeli servitori d’un ideale di giustizia, di fraternità, di progresso?