(voce di SopraPensiero)

«Una vita sana si costruisce con pasti corretti dal punto di vista nutrizionale, moralmente accettabili sotto l’aspetto ecologico e sociale, giusti e non speculativi, gradevoli al gusto e senza contraffazioni che servono solo per imbrogliare il palato. L’approcci ogastronomico è partecipazione, non interesse egoistico. La passione in cucine valorizza la vita, la rende emozionante, aiuta a superare la fatica e fa perfino accettare le sconfitte. Essere bravi nel far da mangiare significa usare l’intuito per azzardare una novità, ma anche saper dosare la prudenza, tenendo gli occhi ben aperti per trovare le giuste conferme. Insomma, è necessario esercitare un’intransigente cautela nei confronti dei pifferai moderni, pur sperimentando soluzioni nuove. Diventa sano cucinare insieme con gli altri. È così che la condivisione delle esperienze arricchisce il pasto e aumenta la bravura di chi cucina. Pasti chiari e… amicizia lunga».
 

La disintossicazione del corpo e della mente dai prodotti di sintesi chimica, gli eccessi alimentari, la manipolazione dell’informazione in campo alimentare: a questi argomenti è dedicata la prima parte del libro Pasti chiari di Sergio Mambrini (ed. Iacobelli). La seconda si concentra invece sui “cibi dimenticati”, e sulla scuola di “cucina naturale”, con un ampio spazio dedicato alle ricette. Un testo importante per comprendere il problema della malnutrizione moderna… e cominciare a superarlo.

 

Sergio Mambrini, mantovano, ha lavorato alla Montedison, ma in seguito ha abbandonato il mondo della grande industria per dedicarsi ai problemi della salute, dell’agricoltura biologica e dell’ambiente. Attualmente lavora nel suo ristorante dove usa esclusivamente materie prime biologiche. Con Iacobelli ha già pubblicato Fango nero.


S. Mambrini, Pasti chiari, ed. Iacobelli, 2014, pp. 190, euro 14.

Articolo precedenteSuperAle, un supereroe niente male. Un nuovo libro Erickson per bambini di Carlo Scataglini. Anzi, tre
Articolo successivo«Il lago dei cigni» di Pëtr Il’ič Čjkovskij
Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.