(voce di SopraPensiero)
Jean Goss ha poco meno di trent’anni quando, nel 1940, viene richiamato alle armi in qualità di sottufficiale: i nazisti avanzano, e l’esercito francese ha bisogno di rinforzi che coprano la ritirata delle truppe. Lui, nel bel mezzo di quel servizio infernale, ha un’improvvisa illuminazione, che lo fa sentire – in maniera inaudita, più forte che mai – fratello di tutti, anche dei nemici, e sente la voce di Dio invitarlo ad insegnare agli altri ad amarsi come Lui li ama. Da questo aneddoto dal sapore paolino prende il via la «carriera» di un uomo che è stato, fino ai suoi ultimi anni, un punto di riferimento di primaria importanza per la teoria, ma soprattutto per la pratica, della nonviolenza, in grado con la sua ispirazione – e con l’aiuto delle organizzazioni che riusciva a mettere in piedi con dedizione e costanza – di salvare tantissime vite umane e perfino di portare avanti con successo vere e proprie rivoluzioni popolari nonviolente in diverse parti del mondo.
Hildegard Goss-Mayr e Jo Hanssens ne ricostruiscono la biografia in un libro commovente e illuminante, che ripercorre le tappe dell’«apostolo della nonviolenza», dalle radici familiari alla conversione e alla prigionia di guerra, dall’opzione per i poveri alla presa di posizione nella guerra d’Algeria e durante la guerra fredda, dalle varie missioni in America, Asia e Africa all’intuizione di una teologia cristiana della pace. Con un’Appendice ricca delle testimonianze di quanti lo hanno conosciuto, un’Introduzione del Premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel e la Postfazione di Alex Zanotelli.
H. Goss-Mayr, J. Hanssens, Jean Goss. Apostolo della nonviolenza, ed. EMI, 2014, pp. 144, euro 11,90.