(voce di Luca Grandelis)

Le maschere della commedia e della tragedia in un mosaico romano del II sec. d. C. (ora conservato nei Musei Capitolini)

Domani, il 27 marzo, la «Giornata mondiale del Teatro» sarà celebrata anche in Italia, aderendo così alla Giornata mondiale del Teatro istituita a Vienna nel 1961 dall’ITT (Istituto Internazionale del Teatro). Per l’occasione numerose associazioni culturali, compagnie teatrali ed enti hanno organizzato rassegne, spettacoli speciali e seminari. Purtroppo sembrerebbe senza un coordinamento del MiBAC, o quanto meno una segnalazione: sulla home page del Ministero per i beni e le attività culturali si vede infatti campeggiare una bella foto del Ministro, ma nessuna informazione specifica.

Avrei voluto fornire un elenco delle iniziative, ma temo resista la tendenza a considerare i siti Internet pubblici come vetrine piuttosto che come servizi utili ai cittadini. Speriamo sia solo un incidente veniale (e che un giorno venga considerata deprecabile la personalizzazione dei siti Internet istituzionali). Nel frattempo, c’è sempre Google (fate una ricerca con parole chiave: “Giornata mondiale del Teatro”).

La «Giornata mondiale del Teatro» ha lo scopo di richiamare l’interesse dei cittadini – in particolare dei giovani – sull’importanza del teatro. Per sottolinearla, ogni anno una personalità del mondo del teatro o un’altra figura eminente di intellettuale, è invitata a esprimere le proprie riflessioni sul tema del Teatro e della Pace tra i popoli in un «Messaggio internazionale», tradotto in diverse lingue e poi letto nei teatri nel mondo intero. Jean Cocteau fu l’autore del primo «Messaggio internazionale» nel 1962.

Tra gli Italiani il Premio Nobel Salvatore Quasimodo nel suo «Messaggio» per la celebrazione della IV «Giornata Mondiale del Teatro» (31 marzo 1965) scrisse:

«L’invito a teatro in questa giornata — ( […]) dovrebbe ( […]) convincere la nuova generazione (aggrappata alle prospettive spettacolari dello sport o alla dispersa vibrazione vocalica delle canzoni) che solo nel teatro troverà il dialogo che definisca la sua probabile sorte fisica. ( […]). E qui l’uomo va fermato e avvertito: e non nel segno della speranza, ma attraverso la certezza della sua forza spirituale e civile».

Personalmente non vedo una vera contrapposizione fra teatro, sport (immagino che Quasimodo volesse stigmatizzare la grande attenzione che assorbe il calcio in Italia) e la musica. Quest’ultima anzi è una potente alleata del teatro (dì la tua con un commento; v. form a fine articolo). Meno “dialettico”, anche se forse un po’ banale, il messaggio del 2010 dell’attrice teatrale e cinematografica britannica Judith Olivia Dench, che così si è espressa:

«Il Teatro è una sorgente di divertimento e di ispirazione e possiede la capacità di unire tutte le popolazioni e le culture del mondo. È oltremodo importante perché ci offre la possibilità di educare e di informare. ( […]) ma ogni giorno dovrebbe essere considerato, in differenti maniere, come una giornata del teatro, perché abbiamo la responsabilità di perpetuare questa tradizione ( […]), senza le quali non potremmo esistere».

Quest’anno il messaggio sarà affidato a John Malkovich.


Fonti:

Alcune informazioni e capoversi sono stati tratti da un documento del 2010 del sito beniculturali.it.