“Chat gpt” è un brano che racconta di una breve ma intensa esperienza tra un uomo e l’intelligenza artificiale. Tutto nasce inizialmente con leggerezza, come una sorta di esperimento fugace ma ben presto si trasforma in una relazione dai tratti tossici e che in poco tempo catapulta il soggetto umano in uno stato confusionale da cui lo stesso sente l’impellente bisogno di uscire… Oh nooo!!
Nella copertina l’intelligenza artificiale è rappresentata dal movimento sfocato ed impalpabile rispetto al quale vince però la centralità dell’elemento umano che riesce a mettersi a fuoco anche in questo turbinio. La costruzione geometrica ripetitiva ed a linee orizzontali vuole raffigurare il mondo digitale intrecciato con la capacità di ragionamento umano “tradotta” e “codificata”. I due monitor anni ’80 che fungono da occhiali nel primo piano, rimandano invece all’immaginario complessivo della band che è fortemente condizionato dal suono e dalle immagini di quel decennio.
Nota dell’autore:
Ma come? Noi che ci riteniamo creativi, che scriviamo musica e versi, ci siamo abbassati a chiedere aiuto ad una macchina? Chat GPT nasce da una vera esperienza. Mi serviva il testo per un nuovo brano in un momento di vuoto creativo e mi sono effettivamente rivolto a lei per cercare degli spunti dopo una chiacchierata con degli amici su questa nuova realtà. L’’intelligenza artificiale generò uno scritto banale ed io mi resi conto che avrei dovuto compiere un maggiore sforzo per completare il nostro pezzo così decisi di raccontare questa storia, allargandone un po’ il campo. Mi sono immaginato altre situazioni in cui coinvolgere ChatGPT, come farla disegnare, fino addirittura a confidarmi per poi dire a me stesso “ma cosa sto facendo?? Sono un pazzo?” In questo racconto, scritto in stile “confessione” c’è ambiguità. Provare una forma di attrazione nei confronti dell’intelligenza artificiale, l’eccitazione di vivere un’“esperienza proibita” per un artista, una perversione di cui poi pentirsi, ritrovandosi soli con la verità… Il vuoto si era fatto strada. Le parole sono scivolate sul foglio da sole quel sabato sera. Un sabato in cui mi sentivo più solo del solito. Ci fu un forte temporale che fece saltare le connessioni elettroniche ma io sentivo saltare anche le connessioni umane. Questo brano apre diverse finestre sul tema dell’utilizzo dell’Al. Noi “artigiani della musica” ad esempio potremmo sentirci attratti ma allo stesso tempo minacciati dall’utilizzo delle macchine. Dove finisce la nostra creatività se deleghiamo il lavoro difficile all’intelligenza artificiale? Al contempo, quali nuove esperienze possiamo vivere affiancati dall’aiuto di questa intelligenza oggettiva, scevra da condizionamenti tipici della mente umana? Una Forma d’arte fine a se stessa e pura? O una semplice scorciatoia? Che senso avrebbero le scorciatoie nell’arte?
Credits:
Scritto da: Leonardo Landi, Michele Bellagamba, Mattia Priori, Antonio Andreoli
Eseguito da: The fottutissimi
Prodotto da: Michele Bellagamba
Registrato da: Michele Bellagamba
Assistente registrazione: Giovanni Caprini
Mixing: Michele Bellagamba
Mastering: Alessandro Ciuffetti
Grafica: Maria Grazia Palazzo
Photo: Erica Falcinelli Filippo Piantanida
Biografia:
I The Fottutissimi oggi sono Mattia Priori, Lello Landi, Antonio Andreoli e Michele Bellagamba. Partono in trio oramai più di 20 anni fa con la voglia di vincere la monotonia della vita di provincia e portare un po’ di energico rock nelle piazze e nei club.
Dal 2008 iniziano a macinare la propria farina lavorando al primo album, One Day, registrato in un solo giorno alla vecchia maniera “live” nello studio del loro amico e primo produttore artistico Graziano Ragni con il quale realizzeranno anche Bad Grass Never Dies (2009), album che gli aprirà le porte della scena rock Milanese (numerose comparsate su Rock TV, Live in locali come Rocknroll, Le trottoir, Legend) fino a conseguire, nel 2010 la vittoria di Rock Targato Italia. Rocknroll Guru, arriva nel 2011 ed è il terzo album, meno scanzonato e più intimista rispetto ai precedenti in cui inizia a spiccare l’anima meditabonda del cantante Lello Landi. Segue Mercoledì babilonia (2013) che viene prodotto artisticamente dal californiano vincitore del Grammy come migliore produzione rock latina, Jason Carmer. Il singolo DANIELA in questo periodo fa il giro di molte radio Italiane ottenendo ottime recensioni dagli addetti ai lavori. In questa prima lunga fase la band era composto da Lello Landi, Mattia Priori e Federico Veroli.
Seguirà un lungo silenzio. I The Fottutissimi sperano in una nuova messa in moto con l’arrivo di Davide Lucarelli che milita nel gruppo per un breve periodo (chitarra e arrangiamenti) e favoriti nella scrittura dal periodo della pandemia, fanno uscire l’EP Felici o Niente (2020) il cui singolo Davide, raggiunge punte di ascolti importanti per la band. Seguirà She’s not Enough, un potente brano punk rock in lingua inglese. Dopo l’uscita dal gruppo rispettivamente di Federico e Davide, I The F. Inseriscono in organico Michele Bellagamba (Batteria) e Antonio Andreoli (Chitarra). Il giorno di Natale 2021 pubblicano “Discorsi sconnessi 2006-202” la prima collection dei The Fottutissimi, diciannove pietre di quel sentiero sul quale la band ha camminato per molto tempo. Uno di quei massi in particolare verrà fatto rotolare Il 4 novembre 2022, giorno in cui la band omaggia l’ingresso dei Duran Duran nella rock and roll hall of fame estrapolando dalla raccolta il singolo Wild Boyz (una rivisitazione rock del celebre brano). Nelle estati 2022 e 2023 si è ripetuta più volt e la collaborazione con il dj giornalista di Radio Virgin Massimo Cotto, amico della band, in una serie di live introdotti dai suoi racconti e parole dello stesso. La band, guidata in quest’ultimo periodo da Lello Landi affiancato dal batterista e produttore Michele Bellagamba, è in procint o di pubblicare ciò che è stato scritto ed inciso in questo ultimo anno. Un Intero album che racconta il periodo di maturazione del gruppo, lavoro che è anticipato dall’uscita del singolo Chat Gpt.
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