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(voce di SopraPensiero)Per il cristianesimo è un momento storico di aspirazione alla concretezza: non più soltanto preghiera e approfondimento biblic oma anche azione diretta, immediata. E non solo personale, ma collettiva: dall’ecologia al «no» alle mafie, sono sempre di più i cristiani che vanno organizzandosi per rendere sociale l’impatto della loro scelta religiosa, testimoniando un interesse crescente verso il mondo «al di qua». Anche se il termine è stato abusato e frainteso declinandolo nel senso di un distacco dalla realtà materiale, si dovrebbe a giusto titolo parlare qui di spiritualità, come qualcosa di intimo che nutre, informa, promuove uno stile di vita differente. O, meglio: degli stili di vita nuovi, precipuamente cristiani, animati – non da questa o quella credenza o dottrina – ma da un amore gratuito verso tutto ciò che esiste. Non si tratta semplicemente di fare nuove attività più o meno volontarie: la novità sta nel modo, nello spostamento dalla morale (dei principi astratti) all’etica (del comportamento cristiano calato nella situazione concreta, con le sue irripetibili esperienze reali, che nessuna morale «a priori» potrebbe prevedere in maniera esaustiva ed efficace).
Amore di Dio? Agape? Un modo come un altro di «dire la fede»? Le parole qui contano poco, spiega Sella (già autore di Come cambiare il mondo con i nuovi stili di vita, per lo stesso editore), perché in questa sfera conta la pratica più che la teoria, è il pane dato all’affamato che rileva, non il modo giusto di pronunciare: «Beati poveri!»; è il braccio offerto all’anziano e al disabile che fa la differenza, non gli sproloqui sull’accettazione della sofferenza. Poco più di centotrenta pagine per affrontare un tema di grande attualità, senza mezzi termini. Con la Prefazione di Rosanna Virgili.
A. Sella, Spiritualità dei nuovi stili di vita, ed. EMI, 2014, pp. 144, euro 10,90.