(voce di SopraPensiero)

Sono noti gli argomenti morali classici che, dall’Illuminismo in poi, vietano di trattare gli esseri umani come oggetti. Tanto che nozioni come consensualità e parità nei rapporti interpersonali fanno parte del bagaglio indiscutibile delle società occidentali, al livello di tabù. Eppure, a volte venir trattati come oggetti non solo non è né umiliante né avvilente, ma può essere perfino […] «meraviglioso». Questo non perché il rapporto con gli altri (con l’altro sesso, in particolare) debba essere improntato a una sorta di masochismo o di rassegnata accettazione dello stato delle cose; bensì perché l’essere umano non è solo razionale (non di solo Kant vive l’uomo) ma possessore e portatore nelle proprie relazioni di numerose «maschere sociali», che anch’esse richiedono – a tempo e modo opportuni: ad esempio, col proprio partner, in camera da letto – riconoscimento e soddisfazione.
Passati gli anni delle rivendicazioni femministe, con i loro slogan contro l’«oggettualizzazione» della donna (ridotta a giocattolo – quando non a merce – per il desiderio maschile), e di fronte a un mondo che sembra non essere cambiato molto da allora (se non, appunto, nel modo di concepire se stesso; mentre la pratica è ben diversa, e le cose continuano a restare per le donne più difficili che per gli uomini), Martha Nussbaum – filosofa americana di fama internazionale – ripropone le sue tesi dirompenti, non in spregio della critica precedente, ma oltrepassandola: il bunga-bunga ad esempio, simbolo di un’epoca decadente (nella quale un modello criticato e tutto sommato isolato – la donna che si mette in vendita – diventa un modello diffuso e non più socialmente condannabile a priori; insomma, se è vero che così vanno le cose […] perché non adeguarsi?), non va stigmatizzato in senso «assoluto» (come se il divertimento fosse intrinsecamente brutto; malinteso che finisce per fare il gioco di chi invece lo approva così com’è): fra partner consenzienti (e senza il secondo fine della carriera) può essere divertente e soddisfacente. Uno studio che attinge alla filosofia, alla letteratura e alla psicologia e ha il pregio di un linguaggio chiaro ed essenziale.


M. Nussbaum, Persona oggetto, ed. Erickson 2014, pp. 120, euro 9.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.