(voce di SopraPensiero)

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Lo scorso 13 febbraio si è spento all’età di 85 anni Massimo Fagioli, celebre scrittore, nonché neuropsichiatra nato in provincia di Ascoli Piceno il 19 maggio 1931. A dare la notizia dell’accaduto la rivista Left, per la quale Massimo Fagioli curava la rubrica Trasformazione a partire dal 2006.

I funerali, tenutisi il 18 Febbraio a Trastevere in via Roma Libera, lì dove Fagioli ha tenuto i suoi seminari di analisi collettiva per più di quarant’anni, hanno celebrato l’addio ad una figura tanto eclettica quanto discussa.

Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Roma, si specializza in neuropsichiatria a Modena. Spostatosi a Venezia conosce la realtà aberrante degli ospedali psichiatrici, tra pratiche anacronistiche e condizioni disumane dei pazienti.

Sarà poi all’ospedale psichiatrico di Padova che Fagioli può applicare un approccio diverso al problema delle patologie mentali, intraprendendo le prime terapie di gruppo, persino al di fuori della struttura ospedaliera, passeggiando con i pazienti per la città.

Fagioli ha rappresentato una figura inestimabile nel panorama della psicanalisi e dell’interpretazione dei sogni: la sua ricerca di approcci innovativi ha alimentato costantemente il dibattito e la ricerca nel suo campo, sebbene non estraneo a posizioni non condivise dalla maggior parte della comunità scientifica: ricordiamo a tal proposito il suo perentorio rifiuto della teoria di Freud. Il suo libro più noto è sicuramente «Istinto di morte e conoscenza»del 1970, che lo ha proiettato di diritto nella scena scientifica internazionale proponendo i fondamenti del suo pensiero psicanalitico, elaborati ulteriormente nei testi successivi «La marionetta e il burattino» e «Teoria della nascita e castrazione umana».

Autore di numerosi altri testi, Fagioli ha costellato la sua carriera di collaborazioni nei campi più disparati: ha lavorato con architetti, registi, sceneggiatori e scultori, sempre con in mente lo studio della mente e della condizione umana.

Resteranno sempre memorabili i già citati seminari di analisi collettiva, ovvero sedute di terapia di gruppo, fondate sull’interpretazione dei sogni, completamente gratuite e ad ingresso libero alle quali non era raro vedere unirsi persone per pura curiosità, quella curiosità naturalmente suscitata dal carisma della figura di Massimo Fagioli.

La rivista Left ha commentato appassionatamente la dipartita di uno dei suoi collaboratori più prolifici: lascerà un vuoto difficile da colmare l’assenza del luminare dai vestiti colorati e la caratteristica barba incolta.