Il Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione ha istituito un forum pubblico in preparazione del primo Forum sulla Governance di Internet che si terrà ad Atene, a fine ottobre 2006. Il contibuto che segue è stato estratto da questo forum ed è scritto da Giovanni Gentili.
Dal documento “OPENNESS”:
(..) deve essere possibile per gli utenti continuare a fornire liberamente i propri servizi e le proprie innovazioni tramite la rete, senza la necessità di approvazioni preventive o negoziazioni con soggetti dotati di un controllo di fatto sul mercato e sulla rete stessa, siano essi pubblici o privati.
Un elemento importante da considerare in tal senso è che i sistemi di pagamento oggi disponibili sono in mano a pochi operatori ed impongono pesanti costi aggiunti alla transazione.
Questo oggi è uno dei limiti più grossi allo sviluppo di una vera nuova economia basata sulla conoscenza, che impedisce innovative forme di vendita di contenuti e fornitura di servizi attraverso la rete a cifre minime (qualche centesimo per leggere una notizia oppure per avere un’informazione o risposta).
Il principio da affermare è che:
“lo Stato deve garantire l’affidabilità, la parità di accesso e l’indipendenza della infrastruttura nazionale di micropagamenti”
Perché lo Stato non investe e promuove in Italia un’infrastruttura globale per i micropagamenti affidata alla Banca d’Italia?
“Chi prima arriva meglio alloggia”… perché aspettare che siano gli Americani a farlo?
Perché un cittadino oggi non ha modo di scambiare denaro in forma elettronica via Internet con una altro cittadino senza pagare costi di transazione? Se nell’economia tradizionale non era così (scambio di banconote) perché oggi diamo per scontato che debba essere così nell’economia della conoscenza?
E inoltre: perché oggi per pagare l’ICI o altre tasse alla P.A. via Internet bisogna sopportare sempre commissioni aggiuntive improponibili?
Promettenti le iniziative dell’M-government (pagare le tasse tramite telefonino), ma aspettiamo di vedere quali saranno le commissioni aggiunte…
Se lo Stato portasse avanti una iniziativa in materia di micropagamenti, scegliendo uno standard e finanziando gli enti che vogliono attivare la piattaforma, si innescherebbe un circolo virtuoso.
Inoltre lo Stato dovrebbe defiscalizzare fortemente e incentivare la nascita di nuove attività economiche basate sulla conoscenza, (non sto parlando naturalmente di società che producano suonerie per telefoni mobili, ma tipicamente di imprese individuali che potrebbero aprire anche i blogger). Con tutto il patrimonio culturale che abbiamo vedremmo nascere una nuova industria.
- Dal punto di vista tecnico gli standard ci sono http://www.w3.org/ECommerce/Micropayments/