(voce di Luca Grandelis)
Qual è la qualità dell’arte, quella caratteristica per la quale l’opera d’arte è tale? Esiste la formula matematica della morte, ovvero: esiste una matematica della vita? Queste ed altre simili questioni all’incrocio tra la scienza, la filosofia e il surreale, vengono dibattute da Monsieur de P. e dai suoi tanti interlocutori nelle Piccole Provinciali di Fabio Mauri, parodia delle celebri Lettere provinciali di Blaise Pascal. In uno stile che dileggia quello dell’epoca ma scorre attraverso la modernità e le sue vette intellettuali (dalla relatività einsteiniana alla meccanica quantistica o al teorema di incompletezza di Godel), preferendo all’argomentazione serrata il botta-e-risposta dei tanti personaggi chiamati in causa (da Tardieu a Parmenù, dall’Abate di S. Philippe a Sardafàtte), che non disdegna il gustoso gioco di parole (come quello in cui Madame de Bérignac rivolge al matematico Lipinsky «un segno infinitesimale di approvazione»; o quando il dibattito sembra incapace di approdare a un’adeguata e concreta «meta fisica») Fabio Mauri, scomparso nel 2009, consegna un’opera che fece gola ad Adelphi e a Valentino Bompiani, e che oggi viene data alle stampe dall’editore Il Canneto, con un’intervista di Gianfranco Pangrazio all’autore (2006) e un saggio conclusivo dello stesso.
F. Mauri, LE PICCOLE PROVINCIALI di M. de P., ed. Il canneto, 2011, pp. 102, euro 12.