(voce di SopraPensiero)

«Ogni posizione ideologica tende a enfatizzare i dati sperimentali che portano acqua al mulino delle proprie conclusioni e finge di dimenticare quelli contrari. Alcuni sono arrivati a falsificare gli stessi dati sperimentali per far prevalere le proprie tesi suscitando diatribe che, per quanto del tutto prive di inquadramento scientifico, hanno continuato a rivestire una enorme importanza nelle relazioni sociopolitiche. Quando la scienza esce dal suo ambito rigoroso e finisce nelle mani di persone professionalmente e, oserei dire, anche moralmente impreparate, può produrre effetti negativi di notevole gravità, perché opinioni anche consapevolmente false, diffuse con abiti scientifici, vengono accettate come verità senza essere più sottoposte al vaglio salutare della critica».

Un saggio di divulgazione scientifica sulla natura dell’uomo e sul suo essere duplicemente determinato, a monte dalla genetica, e a valle dall’ambiente e dalla cultura. Per riaffermare la centralità (pur nella sua sfuggevolezza) di quella «zona d’ombra» – irriducibile alla materia biologica o fisica e irriconducibile alla misurazione e alla previsione scientifiche – che va tradizionalmente sotto il nome di «libertà», alla luce delle più recenti scienze della vita e del cervello.
Ma questo libro è anche un atto di accusa contro un certo modo di fare scienza che tende a piegare la natura della realtà alle proprie convinzioni e ai propri fini, facendo leva sull’ingenuità delle masse e sulla diffusa idolatria che tende a osannare qualsiasi rivelazione, purché avvenga sotto le sacre insegne della scienza moderna. Accusa rivolta dunque, in certa misura, a tutta la scienza, per avere in tanti anni indotto e incentivato quella faciloneria con la quale è oggi possibile vendere alla gente di tutto, vero o falso che sia.

Lamberto Maffei rifiuta l’esistenza dei «geni egoisti», è convinto che l’ironia e il sorriso non facciano parte del carico genetico e che anche ciò «che non serve, non si può comprare o non si può vedere, se non a occhi chiusi, sbirciando all’interno di noi stessi» abbia un grande valore. Già direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR e del Laboratorio di Neurobiologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa (presso la quale è inoltre professore emerito di Neurobiologia), è presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei.


L. Maffei, La libertà di essere diversi, ed. Il Mulino, 2011, pp. 185, euro 12.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.