Podcast: Apple Podcasts | RSS
(voce di SopraPensiero)Un saggio di divulgazione scientifica sulla natura dell’uomo e sul suo essere duplicemente determinato, a monte dalla genetica, e a valle dall’ambiente e dalla cultura. Per riaffermare la centralità (pur nella sua sfuggevolezza) di quella «zona d’ombra» – irriducibile alla materia biologica o fisica e irriconducibile alla misurazione e alla previsione scientifiche – che va tradizionalmente sotto il nome di «libertà», alla luce delle più recenti scienze della vita e del cervello.
Ma questo libro è anche un atto di accusa contro un certo modo di fare scienza che tende a piegare la natura della realtà alle proprie convinzioni e ai propri fini, facendo leva sull’ingenuità delle masse e sulla diffusa idolatria che tende a osannare qualsiasi rivelazione, purché avvenga sotto le sacre insegne della scienza moderna. Accusa rivolta dunque, in certa misura, a tutta la scienza, per avere in tanti anni indotto e incentivato quella faciloneria con la quale è oggi possibile vendere alla gente di tutto, vero o falso che sia.
Lamberto Maffei rifiuta l’esistenza dei «geni egoisti», è convinto che l’ironia e il sorriso non facciano parte del carico genetico e che anche ciò «che non serve, non si può comprare o non si può vedere, se non a occhi chiusi, sbirciando all’interno di noi stessi» abbia un grande valore. Già direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR e del Laboratorio di Neurobiologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa (presso la quale è inoltre professore emerito di Neurobiologia), è presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
L. Maffei, La libertà di essere diversi, ed. Il Mulino, 2011, pp. 185, euro 12.