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(voce di SopraPensiero)Questo articolo è un redazionale promosso da Piucodicisconto
È stato il primo sito di shop online in Italia, e ora, dopo aver raggiunto la maggiore età, punta a nuovi segmenti di mercato: IBS, leader del mercato editoriale nel nostro Paese, annuncia il nuovo piano triennale che dedica grande spazio alle nuove tecnologie e ai servizi per le imprese.
In principio fu un libro: non parliamo di questioni filosofiche o religiose, ma della storia dello shopping online in Italia, che è cominciata per l’appunto con la vendita di un libro sul sito di Ibs. Era il 3 giugno 1998, e quindi anche il portale dell’editoria ha superato ormai la maggiore età, proponendosi ancora come uno dei punti di riferimenti per gli internauti alla ricerca di volumi e testi, sia in tradizionale versione cartacea che nel formato digitale.
Il primo libro online. Il primo acquisto online in Italia ha avuto per oggetto una copia de «La concessione del telefono», uno dei lavori di Andrea Camilleri che, appena 35 minuti dalla messa online del sito di IBS, fu comprata da un cliente di Freemont in California. Dopo più di diciotto anni, Internet Bookshop Italia (per l’appunto Ibs) è ancora sulla cresta dell’onda, rappresentando un terzo del totale mercato editoriale italiano degli acquisti online, e si avvia a iniziare la fase della maturità all’insegna di una riorganizzazione tecnologica e dell’espansione del modello organizzativo.
Una bella storia. L’obiettivo (minimo) dell’azienda del Gruppo Messaggerie è rafforzare la posizione di forza attuale, che vede numeri di grande portata: oggi infatti Ibs vanta 36 milioni di utenti unici all’anno, 3,5 milioni di clienti registrati e più di 100 milioni di ricavi nel 2016, in crescita del 4% sull’anno precedente. In questi 18 anni, ricorda Eugenio Trombetta Panigadi, amministratore delegato di IBS.it, il brand ha “consegnato prodotti in ogni comune e località italiana e raggiunto clienti in 190 Paesi nel mondo“.
Alla ricerca del libro. Anche gli altri dati sono rilevanti: “riceviamo ogni settimana una media di 50 richieste per libri in commercio pubblicati da case editrici sconosciute e sulle nostre pagine dedicate a libri, dischi, film, giochi sono consultabili circa 500mila recensioni scritte da lettori, autori e addetti ai lavori di grande notorietà e prestigio». E gli eshopper premiano questa filosofia, visto che dal sito ogni anno partono 1 milione e 600 mila pacchi, con una media di 20mila prodotti al giorno, a offrire ulteriore convenienza è anche il prezzo dei libri, che grazie ai codici sconto Ibs su Piucodicisconto.com può diminuire ulteriormente.
Da dove ripartire. Questa è dunque la fotografia attuale, ma per il futuro i piani sono non meno ambiziosi, e il nuovo piano industriale rappresenta innanzitutto una risposta necessaria alla maturazione del mercato digitale italiano, in cui dal 2011 è entrato il colosso Amazon, un concorrente a dir poco ostico. Per questo, Ibs risponde con un marchio che ha un radicamento storico, la fiducia dei clienti e una nuova infrastruttura tecnologica, che aprirà le porte alle aziende produttrici. Inoltre, Ibs non intende snaturarsi, perché “è un sito focalizzato sulla vendita di libri e di prodotti di culturali, che si differenzia proprio per la sua verticalità. Siamo un «libraio» online con diciotto anni di esperienza, un assortimento di prim’ordine e competenze specifiche”, come detto da Alvise Leonetti, consigliere delegato dell’azienda.
Il piano industriale. Leonetti delinea anche i prossimi passaggi del sito, spiegando che l’azienda sta “lavorando su tre direttrici: aumentare l’attuale assortimento di libri ed e-book, sviluppare un piano editoriale e di contenuti per la nostra clientela ed espanderci verso categorie limitrofe al mondo del libro, come libri rari e introvabili e di modernariato, cartoleria di qualità e accessori tecnologici”.Per quanto riguarda l’apertura ai soggetto terzi, ecco le prime indiscrezioni: “collaboreremo unicamente con selezionati operatori certificati e con brand, mettendo a disposizione il servizio clienti di Ibs per tutte le attività di post vendita per garantire ai marchi di avere una vetrina di informazione e vendita online. Entro il 2017 puntiamo ad avere almeno il 4% delle transazioni in quest’area”, conclude Alvise Leonetti.