Scegliere di dedicare una giornata alla cultura e al territorio vuol dire programmare una gita in quel di Siena con la garanzia di un appuntamento con un luogo dove spazio e tempo sembrano essersi fermati, senza l’incedere di rumori intermittenti che ci bombardano nella società del rumore.

Il verde circostante accarezza i monumenti, salite e discese si alternano in un gioco di ritmi, prospettive e geometrie che rendono questa città di un’unicità sorprendente con piccoli borghi e vicoletti sensazionali pronti a farci respirare le atmosfere di una realtà urbana che si fa paesone e di un paesone che si eleva a città storica di grande spessore.

La fondazione risale fino a tempi molto antichi, la leggenda ci trasmette il dato della fondazione di Senio ed Ascanio, figli di Remo e nipoti di Romolo.

La sua fondazione dovrebbe risalire quasi certamente agli etruschi, come agglomerato di piccoli insediamenti.

Fuuna delle 28 colonie romane al tempo dell’imperatore Augusto e la stessa etimologia del nome Sena Julia potrebbe essere derivata o da Giulio Cesare o dal fatto che Sena contiene in sé il significato di legame fra piccoli borghi che formano una città.

Con la fine dell’impero Siena finisce inevitabilmente sotto il dominio longobardo, registrando comunque un notevole sviluppo.

Purtroppo dalle ricerche e dall’analisi del vissuto storico di questa realtà apprendiamo che le notizie sono molto scarse e frammentate per quel che riguarda questo intervallo temporale.

All’impero longobardo subentrano le dominazioni franche che non riescono ad imporsi; in questo modo la nobiltà senese diviene sempre più potente e riesce ad ottenere il primato grazie soprattutto all’appoggio indiscutibile della Chiesa.

Ai primordi del decimo secolo Siena mette in evidenza tutto il suo peso e tutta la propria importanza grazie al fatto di essere un punto cruciale per il passaggio nella fondamentale via Francigena, la strada che collega Roma alla Francia.

È proprio in questo momento che Siena registra un grande sviluppo commerciale, agricolo ed economico e questo porta Siena a lottare strenuamente per il dominio di alcune zone della Toscana contro Firenze, che per un lungo periodo resterà sua acerrima nemica, rivale ed antagonista.

Dalla prima metà del dodicesimo secolo Siena diventa sempre più prosperosa assumendo la veste di un centro commerciale, non nel senso deleterio odierno, che poteva vantare rapporti più stretti con lo Stato della Chiesa a cui i banchieri senesi concedevano i propri servizi finanziari.

Come non rammentare la storica battaglia di Montaperti combattuta nel 1260 nella quale i senesi sconfiggono l’esercito fiorentino, mentre nel 1269 ci sarà la battaglia di Colle di Val d’Elsa e qui la debacle senese porta all’ascesa del Governo dei nove, un Consiglio formato da nove magistrati appartenenti alla borghesia, considerata il popolo grasso.

Sotto questo governo ‘la bella’ di piazza del Campo consolida un reale splendore che vuol dire espansione economica e inevitabilmente prestigio politico.

Il 1348 è uno spartiacque drammatico perché la peste riduce di un terzo la popolazione e sancisce il decadimento e la decadenza della repubblica senese che ha il suo momento culminante con la conquista nel 1555 di Siena da parte dei fiorentini.

Il potere passa ai Medici che garantiscono sempre e comunque una sfera di autonomia ed autosufficienza riconoscendo ai vecchi territori l’appellativo di Stato nuovo.

L’unica istituzione repubblicana resta il Monte dei Paschi di Siena, istituto rifondato nel 1624.Ulteriore tappa non trascurabile il 1859, anno in cui Siena è la prima città della Toscana a deliberare l’annessione al regno di Italia.

Poi fra le due guerre mondiali la città conosce una vera e propria rinascita con il rafforzamento del suo ruolo culturale ed il sorgere di numerosi istituti universitari, riferimenti del sapere e fonti privilegiate e prestigiose della conoscenza.

Cenni geografici e territoriali

È capoluogo dell’omonima provincia ergendosi ad un’altitudine di 322 metri sul livello del mare, conta 55.000 abitanti, ha una superficie di 118 km quadrati, ed è situato all’interno di un paesaggio di colline fra il fiume Elsa, il fiume Arbia ed il Merse.

Il suo patrimonio è stato dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1995.

Attività

Le principali attività che caratterizzano la città sono il turismo, i servizi, l’artigianato, l’agricoltura e l’industria leggera.

Siena bellezza

Quando ci si reca a Siena, si hanno l’opportunità e la possibilità di entrare a contatto con luoghi senza tempo dove lo spazio prende per mano i paesaggi circostanti, il verde protegge i monumenti, salite e discese si alternano in grande stile, piccoli borghi riportano alla memoria ed alla mente la vecchia ed attualissima vita del paese. Poi ci si ritrova presto sul fulcro di Piazza del Campo dove si riunisce la comunità, sia essa quella riflessiva, quella moderata dell’aperitivo o della movida notturna.

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Il «campo» è il cuore pulsante della città, dove la storia ha dato appuntamento alla vita ordinaria dei cittadini. Piazza del Campo sorge sopra un declivio che sfrutta l’avvallamento creato quasi ad arte dalle tre colline su cui si erge la città. Fu inizialmente un terreno bonificato per consentire il defluire delle acque piovane.

Qui svetta la rossa facciata trecentesca di Palazzo Sansedoni oggi sede della fondazionedel Monte dei Paschi di Siena. Con grande eleganza l’edifico asseconda e segue sinuosamente l’andamento della piazza. E poi c’è la Cappella di Piazza, il tabernacolo marmoreo ai piedi della Torre del Mangia eretto nel1352 dai senesi per ringraziare la Vergine per la fine dell’epidemia di peste che colpì la città nel 1348.

La Torre del Mangia monitorae preserva la città sotto la sua ‘ala ‘ protettiva ed è una delle fortificazioni più antiche e caratteristiche, anche nello stesso territorio peninsulare.

Il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, è uno dei più incantati realizzati in Italia in stile Romano Gotico; dal 1258 al 1300 la direzione fugestita dai monaci cistercensi. E ancora la Croce del travaglio, antico punto di incontro fra le principali arterie della città, Banchi di Sopra, Banchi di Sotto e via Città. La sensazione è quella di vivere in un tempo di splendore e sontuosità, una realtà affascinante e di quiete dentro uno stivale che corre e si agita nella vita di tutti i giorni.

Assolutamente da non perdere la Chiesa di San Domenico, dove si è svolta gran parte della vita di Santa Caterina.

E poi la cucina caratteristica, una gastronomia tutta particolare, una nicchia specifica anche all’interno della stessa cultura toscana. La tradizione e la storia di questa gloriosa realtà urbana ci portano alla scoperta delle contrade,i rioni che hanno origine dalle vecchie compagnie militari che costituivano Siena e che oggi come oggi sono 17. Il Palio è un mondo a parte e merita più rivisitazioni supplementari, basti dire adesso che la corsa dei cavalli catalizza la città, la nazione ed il mondo intero, anche perché si svolge in un contesto di un certo prestigio.

Qui il tempo si ferma, lo spazio si adegua ed adatta agli antichi ritmi umani, paesaggio ed architettura sanciscono un’alleanza di arte in questo fazzoletto di Toscana.

David Taglieri