Il mercato immobiliare sta indubbiamente dando segnali positivi da parecchio tempo, anche se i successi degli inizi sono stati molto timidi. Come sempre, però, il settore delle compravendite immobiliari misura il polso della generale situazione economica delle famiglie italiane, perché se c’è un paese in cui il mattone va di moda, questo è sicuramente il nostro. Tuttavia il panorama è cambiato, sia sotto il profilo dell’identikit del richiedente medio, sia sotto quello del valore che la casa di proprietà ha assunto, soprattutto per le generazioni più giovani.

L’instabilità del mondo lavorativo e il conseguente “ritardo” con cui i cosiddetti Millennials, i giovani nati nell’ultimo ventennio del millennio scorso, arrivano all’emancipazione economica dalla famiglia sono le cause principali; sono, infatti, pochi gli esponenti della Generazioni Y che dispongono del 20% del prezzo di un immobile, percentuale necessaria per poter avere accesso alla maggior parte dei mutui, visto che è difficile trovare un prodotto finanziario che metta a disposizione il 100% del valore della casa che si intende acquistare.

Bisogna, inoltre, aggiungere che i giovani di oggi sono molto più “instabili”, meno attaccati alla terra d’origine e, più in generale, sempre pronti a partire per un’altra città o per un altro paese, all’inseguimento di quel posto di lavoro che possa garantire loro l’autonomia; il ventenne/trentenne di oggi è, quindi, più flessibile, più abituato, anche, a condividere l’abitazione con altri “naufraghi” che si trovano nella stessa situazione e meno interessato ad ancorare, con l’acquisto di una casa, la propria esistenza a un luogo prestabilito.

Eppure le condizioni economiche dei mutui sono, da qualche anno a questa parte, veramente vantaggiose, grazie al calo vertiginoso dei tassi di interesse che vengono applicati al capitale prestato; basti pensare, tanto per fare un esempio, che nel 2012 un mutuo a tasso fisso della durata di 20 anni aveva un interesse medio pari a 6,02%, mentre oggi un prodotto similare costa il 2,01% di interesse annuale. A ciò bisogna aggiungere che per le fasce economicamente più fragili sono previste agevolazioni economiche e fiscali che rendono l’acquisto di un immobile attraverso l’accensione di un mutuo ancora più conveniente; esempio che vale per tutti è il mutuo giovani(maggiori informazioni su http://www.calcoloratamutuo.org/guida/mutuo-giovani), tutelato da un Fondo di Garanzia e dedicato anche a quegli under 35 che hanno un contratto di lavoro atipico; grazie a questo strumento, infatti, tra il 2015 e il 2016 sono stati erogati oltre 539 milioni di euro di nuovi mutui.

Alla luce di quanto detto finora, consolano, quindi, i dati dell’ultimo Barometro CRIF, dai quali emerge che i richiedenti under 35 aumentano dell’1% rispetto ai primi cinque mesi del 2017, seppur la fascia di richiedenti più corposa, 34,6% del totale, abbia un’età compresa fra i 35 e 44 anni. Vogliamo provare a valutare con ottimismo questo piccolo incremento, considerandolo come segnale di un’inversione di tendenza e di una maggiore stabilità economica dei nostri giovani, i quali, se possono, sembrano ben contenti di restare stabilmente tra i frastagliati confini dello Stivale.

Questo articolo è un redazionale promosso da calcoloratamutuo.org.