Perché in Italia, un Paese occidentale, ricco, e con una bassa (tuttavia scandalosamente mai azzerata) percentuale di analfabetismo, i cittadini debbono difendersi dai propri governanti. L’unica arma di difesa a nostra disposizione è la libera informazione, la conoscenza, la cultura.
Liber Liber (https://www.liberliber.it/) combatte da più di un decennio per praticare questo nobile principio, per non lasciare che giaccia immobile sull’astratto suolo della parola. Liberare la cultura vuol dire renderla proprietà pubblica, vuol dire istruire, informare, rendere la conoscenza di illustri menti del passato patrimonio fruibile dal maggior numero di persone possibili. Significa altresì combattere i gruppi di controllori che gestiscono la conoscenza delle menti illustri o meno del presente, e con ogni probabilità di quelle del futuro. E proprio il futuro è il principale motore ideologico che spinge i volontari di Liber Liber a lavorare perché quei gruppi di controllori abbiano sempre meno potere sulla gestione della cultura.
Internet è una grande opportunità: un numero impressionante di persone naviga ogni giorno in rete, ed è plausibile immaginare che questo numero cresca esponenzialmente nei prossimi anni, così come ha fatto negli ultimi 20. L’accesso alle nuove tecnologie è tuttavia ad oggi un privilegio per pochi. Il punto è però un altro, i pochi di cui si parla costituiscono una realtà su cui è possibile lavorare concretamente per rendere prima o poi quell’accesso privilegiato, aperto a TUTTI. Immaginare un mondo in cui la maggior parte delle persone possano leggere, scrivere, scegliere, eleggere, decidere, prima o poi potrebbe trasformarsi nel pensare a questo scenario, in seguito potrebbe ancora trasformarsi nel progettare questo scenario. Fino al giorno in cui potrebbe divenir possibile renderlo realtà.
In nome di questa visione è necessario partire dal basso, da un lavoro orientato sull’attuale minoranza privilegiata, formata comunque da un numero già rilevante di persone, se si pensa alle cause legali intentate contro i minacciosi ‘ragazzini’ di Napster, o all’incredibile guadagno economico degli ideatori di Google. Ma si tratta ancora di una minoranza che naviga ogni giorno in rete per scopi lontani dalla cultura e dall’informazione. Il punto dunque è: se quella minoranza privilegiata, che può accedere alle nuove tecnologie, contiene in sé un’altra minoranza che utilizza la rete per riempire i buchi lasciati dall’informazione istituzionale, si deve lavorare perché anche il resto dei navigatori siano interessati ad utilizzare il mezzo per lo stesso scopo.
La logica della rete è incredibilmente funzionale alla diffusione di qualsiasi cosa, lo verifichiamo ogni giorno dalle continue notizie che mostrano la pericolosità, in termini morali, del mezzo. Per fortuna esistono casi in cui la logica della rete viene utilizzata per diffondere informazione e cultura con il fine unico di rendere consapevoli e attive le menti dei privilegiati navigatori.
Uno dei più noti e coerenti di questi è il blog di Beppe Grillo (http://www.beppegrillo.it/) , il famigerato guru-comico impegnato ormai da anni in battaglie sociali e politiche, promosse attraverso spettacoli teatrali e parallele campagne e iniziative del sito, volte a riempire quegli enormi buchi creati dall’informazione istituzionale.
Pagina Tre sostiene Liber Liber, sostiene la liberazione della cultura e, come è logico, sostiene la libertà di informazione. In tal senso accoglie i principi base di beppegrillo.it, aderendo nello specifico alla iniziativa Parlamento Pulito, che con sconcertante semplicità promuove l’espulsione dal Parlamento italiano dei 25 rappresentanti condannati in via definitiva che ancora vi siedono, la cui lista è consultabile alla pagina http://www.beppegrillo.it/condannati_parlamento.php.
In fondo alla medesima pagina è riportato il simbolo grafico della campagna, insieme alla descrizione del modo attraverso cui ogni sito Internet può dichiararsi in favore dell’iniziativa, ovvero inserendo il logo sulla propria home-page.