(voce di SopraPensiero)

Da sempre le città, nel bene e nel male e con tutti i loro pregi e difetti, sono «motori primi» del progresso (anch’esso nelle sue molte accezioni, tanto positive quanto negative) e acceleratori di ogni forma di novità, intellettuale, materiale, sociale. In questo gigantesco meccanismo di sviluppo – dove i cittadini si sentono a un tempo protagonisti e, in un certo senso, legittimi proprietari della vita della città – capita che alcune delle forze in gioco tendano a monopolizzarne a proprio vantaggio le dinamiche, riducendo quelle opportunità che fino a poco prima erano a disposizione di tutti. Così accade ad esempio che gli spazi pubblici si riducano sempre di più a favore di quelli finalizzati al profitto privato (si pensi al proliferare dei centri commerciali); e qui può accadere che i cittadini – che si sentono defraudati – si ribellino, in maniera anche imprevedibile e violenta.
Non c’è bisogno di tornare con la mente ai tempi di Napoleone III per capire di che stiamo parlando: basti pensare al nostro recentissimo Occupy Wall Street, o alle rivolte londinesi di qualche anno fa.
David Harvey, nel suo ultimo Città ribelli (ed. Il Saggiatore) analizza la tensione tipicamente «urbana» fra chi abita la città sentendola propria e che – magari a distanza di migliaia di chilometri – cerca di sfruttarne le risorse per nessun altro motivo che l’arricchimento personale. Capitalismo e città sono in certo modo e in certa misura antitetici? Un tema a noi così vicino che val la pena di approfondirlo.


D. Harvey, Città ribelli. I movimenti urbani dalla Comune di Parigi a Occupy Wall Street, ed. Il Saggiatore, 2013, pp. 220, euro 20.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.