Ugo Santamaria
Il lino era tutto in fiore: sai che ha certi bei fiorellini azzurri, molli come le ali di una tignola ed ancora più fini. Il sole lo illuminava; i nuvoloni di pioggia, di tratto in tratto, lo annaffiavano; e questo gli faceva bene, come fa bene ai bambini il loro bel bagno, e, dopo il bagno, il bacio della mamma. Dopo, sembrano molto più belli; e più bello diveniva anche il lino.
In una valle chiusa da colline boschive, sorridente nei colori della primavera, s‘ergevano una accanto all‘altra due grandi case disadorne, pietra e calce. Parevano fatte dalla stessa mano, e anche i giardini chiusi da siepi, posti dinanzi a ciascuna di esse, erano della stessa dimensione e forma. Chi vi abitava non aveva però lo stesso destino.
Alis aveva dieci anni e doveva studiare: lo studio però non gli andava a genio: avrebbe preferito viaggiare o almeno stare nella strada o nel prato a giocare, sia pure col suo cagnolino Bau che gli saltellava sempre attorno come fosse attaccato a lui da un fil di ferro a molla.
C'era una volta un povero principe, il quale aveva un regno piccino piccino; sempre grande abbastanza, però, per poter prendere moglie; e questo per l'appunto egli voleva.
Veramente, l'andar a domandare alla figliuola dell'Imperatore: «Mi vuoi per marito?» — fu un po' temerario da parte sua.
Erano ritornati a casa alle otto di sera dall‘aver accompagnato alla stazione i due figliuoli ch‘erano partiti per Roma. Il maschio stabilitosi laggiù era venuto a prendere la sorella che la cognata aveva invitata per un lungo soggiorno di tutta la primavera nella capitale. Erano stati dei giorni lieti in compagnia dei due figliuoli in festa per il prossimo viaggio. Ora i due coniugi si trovavano un po‘ squilibrati…
Di tutte le avventure occorsemi nella mia lunga carriera di poliziotto – cominciò Cutt-Hardy – quella che sto per narrarvi fu per me la più difficile a districare. Il problema che si trattava di risolvere era estremamente arduo, consistendo, per così dire, in una equazione di cui le incognite abbondavano stranamente.
Voi ricorderete– disse Cutt-Hardy accendendo una sigaretta – che non molti anni fa vi fu un momento in cui parve scoppiare una guerra tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra.
E ciò perchè quest’ultima, in causa d’una delle solite ostilità di confine colla Republica del Venezuela, mostrava di non aver troppi riguardi per la nostra celebre ed intangibile dottrina di Monroë…
La terribile compagnia era composta di cinque individui, tre maschi e due femmine, e, pare impossibile, ma pur troppo è così, il capo era appunto la maggiore di queste.
«Din don, din don!» — si sente risonare dal gorgo della campana, in fondo al piccolo fiume di Odense. Che fiume è questo, tu dici? Ma non v'è bambino, nella vecchia città di Odense, che non lo conosca, perchè esso bagna tutti i giardini dei dintorni, e scorre sotto ai ponti di legno, dalla chiusa sino al molino.