Podcast: Apple Podcasts | RSS
(voce di SopraPensiero)Sappiamo bene che la nostra è un’epoca verbosa: tutti parlano, scrivono, producono parole, più spesso chiacchiere – in ogni forma e modo conosciuti, anche multimediali – per qualcun altro. «Altro» che però non c’è, perché anch’egli è impegnato a scrivere. Alla fine tutti parlano, ma nessuno ascolta. Perciò questa è anche l’epoca dell’immagine (dove si vedono sempre più pay-tv e si legge sempre di meno): in un istante puoi vedere (e sognare di aver capito o afferrato la cosa), ma non trovi mai il tempo per seguire una storia che abbia un inizio, uno svolgimento e una fine (al punto che diversi studiosi rilevano difficoltà di apprendimento nei giovani dovute proprio a questo tipo di incapacità).
Che è, in definitiva, la capacità di ascoltare. Come quando uno parla e chi gli sta di fronte sta pensando a quello deve rispondere, o del tutto ai fatti suoi: ecco, questa è un’ottima immagine per il nostro tempo, logorroico e sordo insieme. Su queste ed altre suggestioni si è lavorato alla kermesse che si è tenuta a Le Castella (KR) nell’autunno del 2013 e di cui il volume Ascolto per scrivere (ed. Fara) contiene gli atti, tra i quali spiccano i contributi del curatore, Alessadro Ramberti, di Angela Caccia, organizzatrice, di Teresa Caligiure; insieme a quelli di Andrea Venzi, Bonifacio Vincenzi, Caterina Camporesi, David Aguzzi, Davide Zizza, Fortunato Morrone, Francesco Cosco, Giusy Regalino, Maurizio Caruso, Paolo Gesti, Sergio Pasquandrea.
A. Ramberti (a cura di), Ascolto per scrivere, ed. Fara, 2014, pp. 154, euro 16.