(voce di SopraPensiero)

 

Hector Perazzo non sa veramente cosa fare: deve accettare il nuovo caso che gli hanno proposto, o lasciar stare? Non è la prima volta che gli chiedono di mettersi sulle tracce di persone scomparse, ma stavolta quella di Vanessa e Davide sembra tanto una fuga d’amore più che un rapimento; o in ogni caso una scelta deliberata e consensuale, che non richiede certo i servigi di un investigatore privato con un trascorso nella polizia argentina. Eppure qualcosa – proprio mentre sta per dire ai genitori che gli converrebbe rassegnarsi all’idea che i figli siano spariti volontariamente – gli fa scattare il sospetto che l’attività dei due giovani nel movimento No-Tav possa avere qualcosa a che fare con questa faccenda; soprattutto quando viene a scoprire che la famiglia Fazio – questo il cognome di Davide – avrebbe ben più di uno scheletro nascosto nel suo armadio […]
Giorgio Ballario, giornalista torinese de «La Stampa», avvezzo tanto alla cronaca nera quanto al noir, scrive un romanzo che sa coinvolgere e divertire, trascinando il lettore nelle vicissitudini di un protagonista che di problemi da risolvere ne avrebbe già abbastanza, senza doversi cacciare nei guai, a causa della cronica mancanza di soldi, in un’indagine più grande di lui: dal rapporto problematico e fedifrago con la fidanzata a quello ambiguo e disdicevole con l’avvenente giornalista che lo aiuta nelle indagini (e che avendo venticinque anni in meno potrebbe essere sua figlia, come non fa che ripetere; ma alla fine, poiché non lo è […]). Unico punto debole in una narrazione altrimenti ineccepibile è lo sviluppo dell’investigazione sui due ragazzi, di cui poco o niente il lettore sa fino alla fine (anche se il ritmo, complessivamente, non ne risente: Ballario sa scrivere bene, e si vede). Motivo di attenzione è invece l’indice puntato – con dovizia di particolari, ma senza che questo appesantisca il racconto – sulla questione No-Tav e sull’infiltrazione della ‘ndrangheta al nord Italia: «Qualcosa che riguarda tutti gli italiani» dice Perazzo. E ha ragione.


G. Ballario, Nero Tav, ed. Cordero, 2014, pp. 154, euro 15.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.