(voce di SopraPensiero)

Ecco uno di quei piccoli libri che nascono fuori dal maistream ma sanno farsi notare: a tiratura limitata e disponibile anche in ebook, Cerco casa non un cesso porta la firma di ben nove autori: Simone Arminio, a cui si deve l’idea che fa da collante all’opera, Mattia Frasca, Silvia Monteverdi, Mauro Maraschi, Euro Carello, Federico Fascetti, Fabio Emidi, Angelo Zabaglio e Andrea Coffami.

Il titolo giovanilistico e provocatorio è nelle corde di 80144 edizioni, il marchio nato nel 2005 che ha dato vita, tra le altre cose, alla serie Toilet. Racconti brevi e lunghi a seconda del bisogno. Questa fortunata collana vale sicuramente una digressione: Toilet raccoglie in maneggevoli volumetti (siamo al 21) racconti scritti per essere letti in bagno, degni di un così nobile compito non certo in virtù del contenuto – l’editore seleziona con cura i propri autori tra giovani e meno giovani di talento – ma in virtù della loro genesi, per così dire, site-specific. Nell’incipit di ciascun racconto è dichiarato il tempo stimato di lettura, in modo che il lettore possa scegliere un testo proporzionato alla tempistica che prevede di dedicare al suo «ritiro». La serie Toilet, come avverte il sito dedicato, si fa un punto d’onore dell’ospitare scrittori esordienti, sfruttando in positivo l’eterogeneità degli stili.

Un’altra operazione originale, in cui è di nuovo il ritmo di vita del fruitore a definire la struttura dell’opera, è la serie lineagialla, che ospita brevi racconti per riempire l’attesa all’ufficio postale.

In un panorama editoriale per nulla incline ad accogliere la forma racconto, 80144 si fa notare per averne fatto una propria cifra caratteristica, che si somma alla scelta di accostare autori e stili diversi e alla creazione di progetti editoriali innovativi. Da segnalare, inoltre, che dal 2010 alcuni volumi sono corredati da codici QR, che rinviano a un video dello scrittore a commento del suo testo. Nell’insieme, un piano editoriale fatto di libri leggeri nel formato, nella grafica e talvolta anche nel contenuto, tuttavia ambizioso nella ricerca della qualità della scrittura e nella coerenza delle opere.

Copertina di Cerco casa non un cesso

Cerco casa non un cesso sta a queste regole e le impiega per sviluppare un tema ben preciso, molto meno leggero di quel che farebbe pensare il titolo. Tra gag e delitti, teneri amori giovanili ed esperienze di solitudine, tutti i racconti trattano dell’estenuante e grottesca ricerca di una casa appena decorosa, nell’esperienza di studenti fuori sede, giovani coppie, lavoratori con pochi soldi e pochissime pretese. Ma per quanto le pretese si abbassino, la realtà supera ogni immaginazione, ed ecco che insieme agli autori e ai loro disperati ma dignitosi personaggi il lettore si trova ad attraversare le periferie più remote di Bologna, tenta di fermarsi in un rumorosissimo appartamento sulla Prenestina, approda in dodici metri quadri a Furio Camillo; cammina ancora per Catania, sprofonda persino negli inferi in una kafkiana, angosciante avventura che lo conduce a una casa-loculo da cui non può più fuggire.

Nei vari episodi, i diversi narratori affrontano un qualche spaccato di vita più o meno quotidiana, dal sud al nord Italia, servendosi di un tono a spesso oraleggiante, talvolta allucinato, comunque amaro e grottesco. Per fare qualche cenno: Simone Arminio, giornalista e naturalmente ex-studente, traccia un’esilarante galleria antropologica di compagni di casa e di sventura; notevoli anche i consigli di Angelo Zabaglio e Andrea Coffami per cacciare un coinquilino; Euro Carello mette in viva voce il dialogo e la trattativa di una coppia che crede di aver trovato una soluzione abitativa decorosa, per poi trovarsi a far da portieri alle scappatelle del padrone di casa.

Sarebbe tradire il potenziale lettore svelare troppi dettagli, sebbene, dopo poco, ogni paradossale avventura diventi plausibile, dolorosa e ineluttabile come un girone infernale: non ci stupiamo se un proprietario chiede di coltivare in sua vece un’enorme quantità di marijuana; non ci stupiamo quando l’agente immobiliare tradisce la sua identità di finto cieco; non ci stupiamo se sul divano dell’ingresso dorme un semi-sconosciuto ospite da quasi un anno.

Se Cerco casa fosse un cruciverba, la parola nascosta risultante dagli incroci sarebbe normalità, ed è questo che dà spessore all’opera: oltre la freschezza e la varietà della scrittura, a prova di lettura da spiaggia (ecco un buon consiglio per l’estate), oltre il titolo pop, c’è una realtà realtà di speculazione e di solitudine che in molti hanno sperimentato e un po’ colpevolmente dimenticato.