(voce di Luca Grandelis)

Conversazioni sull’educazione (ed. Erickson, 2012) è un libro scritto a quattro mani dal grande sociologo Zygmunt Bauman e dall’intellettuale Riccardo Mazzeo, tra l’altro traduttore dal francese della filosofa Michela Marzano e dall’inglese dello stesso Bauman. L’opera – incentrata sul ruolo dell’educazione «nello scenario della realtà inquietante in cui si trovano calati i nostri figli» – è divisa in venti brevi capitoli che spaziano dalle problematiche del consumo a quelle della disoccupazione, dalle difficoltà dei giovani a quelle dei disabili, passando per le odierne rivolte inglesi e nordafricane e per le riflessioni di autori come Lacan, Zizek, Bateson, Morin.
Uno scritto dal quale trasuda l’eminente vocazione pratica (nel senso aristotelico) del sociologo di Leeds, che non si rassegna all’idea di dover accettare questo mondo solo perché è così che ce lo hanno propinato. Il soggetto deve sempre essere consapevole e attivo, sia quando accetta lo status quo, sia quando lo rifiuta. La sociologia è uno strumento che permette all’uomo di conoscere la realtà in cui si trova, onde trasformarla a proprio vantaggio; il resto non è che dottrina sterile e ciarla da accademia.

Mazzeo conduce qui più che un’intervista, fornendo all’inizio di ogni capitolo spunti generosi e appassionati (da cui traspare una personale intuizione delle cose), che il professore polacco rielabora, intreccia, condisce con la sua propria visione (liquida) del mondo e, si vorrebbe dire, con la sua saggezza.

Un libro dalla struttura originale, nel quale Bauman tiene insieme novità e conclusioni precedenti, spesso riprese in forma inedita. Dotto e denso al punto da non poter mancare nella biblioteca di ogni appassionato di sociologia e di pedagogia; ma al contempo – dati la chiarezza espositiva, la padronanza mostrata da Mazzeo nel maneggiare le questioni trattate e l’agio con il quale sa muoversi lungo le traiettorie dell’opera baumaniana – il discorso è accessibile e scorrrevole, adatto a genitori, educatori, insegnanti che si trovano a confrontarsi quotidianamente con la realtà dell’educazione moderna. Per comprendere e ricordare che anche se a questo mondo c’è «molto spazio per la preoccupazione [tuttavia] non ce n’è affatto per la disperazione».


Z. Bauman, R. Mazzeo, Conversazioni sull’educazione, ed. Erickson, 2012, pp. 146, euro 12.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.